Francione
e Gurdjieff,
l’Uomo della Quarta Via
De La Dama Rossa
LA GUERRA CULINARIA DI MONSIEUR GURDJIEFF
è un dramma in un atto di Gennaro Francione. Racconta
l'insegnamento di George Ivanovitch Gurdjieff(1877-1949), il maestro
armeno che agli inizi del secolo scorso fondò una scuola d'insegnamento
esoterico volto alla liberazione dell'uomo. Attraverso il Triagramma
Drammaturgico rappresentato dal Maestro Musicale, dall'Allievo Poeta e
dall'Amante Pittrice si dipana la storia di tre anime nascoste nella casa
di una Parigi appena invasa dalle truppe tedesche. La guerra si fa
metafora della condizione umana in sé con l'insegnamento di Gurdjieff che
spinge l'essere lungo la Quarta Via della consapevolezza e della
fratellanza operosa.
Per la regia di Annalisa Malizia (interpreti i giovanissimi attori
Andrea Bray, Manuel Berardicurti e Ilaria Giambini) l’opera è stata rappresentata l'8-9-10 gennaio 2008 presso il Teatro Betti di
Roma; il 22 gennaio 2008 in appendice al convegno "Gurdjieff e la
quarta via drammaturgica" presso il Piccolo Re di Roma.
Al convegno,-spettacolo affollatissimo, tanto che molti spettatori
sono rimasti fuori, il maestro Giovanni Maria Quinti, fondatore de
"LA TECA", istituto per lo sviluppo armonico, oltre che regista
teatrale e fondatore della Compagnia "Gli Ascoltatori
della Voce", ha parlato sul tema: "La Quarta Via
di Gurdjieff". Il prof. Gianluca Bondi, direttore artistico del
Piccolo Re di Roma e regista, ha trattato: "Le influenze di Gurdjieff
sul teatro moderno, in particolare su Jerzy Grotowski e Peter
Brook". Infine il giudice
drammaturgo Gennaro Francione ha introdotto lo spettacolo trattando:
"La guerra culinaria di Monsieur Gurdjieff: Appunti per una
messinscena".
Quanto
all’opera, realizzata con sapienza ed eleganza dalla Malizia e con
passione e bravura dai ragazzi della Corte dei Miracoli, la cura del
dettaglio e la capacità ricostruttiva dei personaggi svela le ragioni
della genialità di un autore quale Gennaro Francione: una personalità
straordinariamente curiosa ed una vivace intelligenza.
Storicamente, la scena offre uno
spaccato del dramma connesso alla occupazione di Parigi da parte delle
truppe germaniche. L’analisi del periodo politico e delle abitudini
quotidiane di Gurdjieff – quelle effettivamente conosciute e conoscibili
–, ha consentito la creazione di un fedele contesto storico
dell’epoca, arricchito vieppiù di dettagli e curiosità, in aggiunta ad
elementi di fervida fantasia. Vedremo, dunque, sul tavolo della dimora del
Maestro - in cui la scena si svolge - una bottiglia di Pertsovka,
sigarette Celtiques, mazzi di peperoncini rossi, l’enorme calderone in
cui i personaggi si avvicendano a rimestare il modesto, agognato desinare.
Ed eccoli i tre i protagonisti della storia.
Eluard, poeta, afflitto dalla tubercolosi, allievo devoto di Gurdjieff;
discorre preoccupato con il Maestro, rimestando la polenta in un enorme
calderone e quasi intingendovi i suoi interventi di strazianti,
poetici versi.
Annie Lou, la giovane amante di Gurdjieff, pittrice appassionata ed
emozionata dal gusto del proibito. La travolgente passione che lega la
donna al suo Maestro emerge dalle parole colme di desiderio e gratitudine
che i due amanti si scambiano con fervore. “Grazie per avermi insegnato
me stessa aprendomi le porte della consapevolezza”, comunica Annie Lou
al suo Maestro con un solo sguardo. “Grazie per aver rigenerato la mia
anima con la purezza della tua passione” sembra rispondere Gurdjieff
alla giovane amante.
Solo la sintonia intellettuale e la sinergia di amorosi sensi, espressa
attraverso un’intensità spirituale senza precedenti, consente di
liberare l’Essenza racchiusa in ognuno. Al pari, la consapevolezza delle
sensazioni e delle sue cause, e l’identificazione con i concetti di cui
si narra, è l’essenza dell’arte, rivela il poetico Eluard.
Gurdjieff è l’uomo della Quarta Via, specchio dell’anima dei
protagonisti tutti dell’Opera, eternamente proteso verso la luna e le
sue incombenti influenze; perennemente impegnato a sconfiggerne gli
effetti.
Il coprifuoco, le osservazioni sull’asservimento e sui fondamenti della
democrazia, creano le premesse per svelare il segreto della salvezza
dell’Uomo, la cui prima ragione di schiavitù è rappresentata dalla sua
stessa ignoranza. La consapevolezza potrà consentirci di scoprire
l’Essenza racchiusa in ognuno e guadagnare finalmente la totale sovranità
su noi stessi; potrà rendere i “falsi vivi” finalmente liberi
dall’oppressione e dai condizionamenti creati ciclicamente dalla storia,
dalle sue vittime e dai suoi carnefici.
L’Uomo ed i suoi vincoli psicologici ed intellettuali sono tematiche
largamente approfondite e studiate dall’autore Gennaro Francione che
riesce, con spiccata maestria e raccordi intellettuali, a suggerire, a chi
ascolta, problematiche esistenziali di largo respiro.
L’immortale significato dell’insegnamento del Maestro Gurdjieff può
essere allora racchiuso in poche parole paradossali, espressioni della
potenza del suo verbo: “Io vi insegno solo che quando piove le strade si
bagnano!”.
La Quarta Via è l’unica realmente decisiva per conquistare la libertà
di essere e di volere, giacché il consenso e la capacità di esprimerlo
obbediscono alla coscienza ed alla conoscenza delle cose.
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