Rome’s Banksters circus
(La cricca della Banca Romana) (Herald Editore, Roma), di Gennaro
Francione e Luigi di Majo
Rome’s Banksters Circus è un nuovo modello
di testo multimediale. Non più il copione in stile tradizionale ma
piuttosto una tavola drammaturgica multiuso. Nata primariamente per il
teatro, è utilizzabile per un romanzo, un film, una fiction etc.,
corredata da didascalie che, approfondendo la comprensione del testo in
chiave ipertestuale permettono, insieme ai sensi teatrali in
background, la ricostruzione storico-antropologica dei fatti e dei
personaggi che furono al centro di una vicenda tenebrosa più che mai
attuale pur caduta oltre 120 anni fa.
La storia dello scandalo della Banca Roma vide
coinvolti alla fine del 1800 banchieri, politici, uomini d’affari,
giornalisti, scrittori.
Il racconto di quella vicenda viene ora svolto
inserendo i personaggi del potere (il politico rappresentante del Primo
e Secondo Potere, il giudice del Terzo Potere, il giornalista del Quarto
Potere, i banchieri nel Sesto Potere) in un gigantesco circo dove i
banchieri-ladri, i Banksters, sguazzano.
La girandola si sorregge sui due clown. Il forte
Bianco e il debole Augusto che di volta in volta attraverso le gag
fantasmagoriche s’intrecciano nei vari eventi a sorreggere l’azione.
Alla fine con la spettacolarità delle scene
inserite in una sorta d’inferno in terra senza tempo si narrano fatti
che nelle pieghe della corruzione rivelano il segreto di una rivoluzione
che coinvolge anche l’oggi. Si utopizza una finanza umanistica che,
emettendo soldi a palate e limando i poteri, generi benessere in un
mondo con sovrabbondanza di risorse che vanno redistribuite fra tutti
con criteri di equanimità e solidarietà sociale.