POE'S PEST (LE
STANZE DEI SETTE DELIRI DI EDGAR ALLAN POE)
Dramma in due atti
di Gennaro Francione
La pièce nasce
sullo schema della Maschera della Morte Rossa di Poe. Di fronte al
dilagare della peste il signore Prospero fa rifugiare una serie di
cortigiani in un suo maniero serrandosi tutti dentro tra feste, balli,
amore e vino per evitare il contagio.
La vicenda si
svolge in sette stanze nell'ultima della quale, temuta da tutti, il
potente troverà la morte.
Le sette stanze
nella nostra versione dalla biografia delirante di Poe diventano
altrettante scatole per inserirvi i suoi sogni fluttuanti tra
l'apparenza di una realtà amorevole e l'incubo. Scivola così la pièce
tra le tre madri e le tre amanti alla ricerca di una bellezza che trova
il suo esito solo nella scrittura del Gotico e del Surreale.
NOTE
DI REGIA
Benvenuti in un
vortice di vertigini nei ricordi e nelle allucinazioni di Edgar Allan
Poe, che si dipanano sul palcoscenico in una folle danza susseguendosi
l’una dietro l’altra dal primo vagito fino all’ultimo respiro. Le
azioni si sviluppano nelle stanze del racconto La maschera della
morte rossa, mescolando i personaggi reali che hanno interagito con
Poe durante la vita con gli esseri creati dai suoi sogni allucinatori e
con quelli che prendono vita nei suoi racconti.
I due registi,
Orietta Bernardi e Marcello Muccelli, hanno reinterpretato il testo di
Gennaro Francione, adattandolo in modo che potesse essere messo in scena
con il numero minimo di presenze in contemporanea sullo stesso
palcoscenico, facendo in modo che ogni gesto, ogni parola, ogni suono
fosse quello necessario e non escludibile dall’azione
scenica. Ciò per fare in modo che coloro che osservano e coloro che
sono in scena vivano in prima persona, con più intensità, nel momento
presente, nel qui ed ora, le aspettative, le paure, i dolori, le fugaci
gioie, le allucinazioni, i sogni e gli incubi che Edgar Allan Poe ha
vissuto nella sua breve vita.
Il pianto del
neonato Edgar, primo sussulto biografico, è il grido disperato di
un’anima inquieta che non avrà mai pace nel suo peregrinare in questo
mondo, e dà il via all’intero dramma. Così seguiamo Poe nei
contrasti col patrigno, nell’amore per la cugina, nell’eros con le
amanti, nei deliri onirici e artificiali dati da alcool e oppiacei,
nella sua trasformazione in alcuni personaggi dei suoi racconti.
Infine lo vediamo a suo confronto con il messaggero dalle ali di
tenebra, che con una sola parola, Nevermore, chiude ogni altra
possibile via di fuga.
Al disperato
Edgar non rimane che suggere le ultime stilla della fatale ambrosia,
che gli aprirà le porte della pazzia definitiva, da cui non vi è
ritorno. Oppure sarà il momento della liberazione finale dagli incubi e
dalle allucinazioni, nella gloria forse del ritorno in vita del volto
angelico della sua amata Sissy.
A tal punto si
chiude il sipario su Edgar, perché i registi hanno voluto lasciare allo
spettatore la possibilità di essere loro stessi protagonisti dell’atto
finale, e scegliere essi, con le loro intuizioni, senza essere pilotati
dal dramma, se ci sia salvezza finale o solo passeggera per il nostro
adorato Poe.
PERSONAGGI E INTERPRETI (in
ordine di apparizione)
ROBERTO
CECCARELLI: Edgar Allan Poe, lo scrittore
appestato
MARCELLO MUCCELLI: John Allan,
il patrigno
VIOLA
CRETI: la suora - il medico – il poliziotto – il c orvo
NICOLETTA
MARTUCCIO: Maria Clemm, alias la zia Muddy
FLAVIA
PATTI: Virginia Clemm, alias la moglie cuginetta
Sissy
FILIPPO DI
LORENZO: Frances Sargent Osgood, l'amante
poetessa
LILIANA
STANZIANI:. Sarah Helen Whitman, la fidanzata
Spiritista
Grafica: ANDREJ ADRAMELEK
Direzione artistica: GENNARO FRANCIONE
Tecnico
audio e luci: LORENA CATTARINUSSI
REGIA
ORIETTA
BERNARDI E MARCELLO MUCCELLI
DOVE: PICCOLO TEATRO ACILIA - Via di
Prato Cornelio 11 – Acilia – Roma
QUANDO: 9 ottobre 2021 h. 21,00 – 10
ottobre h. 17,30