Caso Barnabei
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Un buon capro espiatorio vale quasi quanto una soluzione.

> legge di Herman

"Ci si ritrae spaventati davanti all'idea di un crimine così grande commesso da un così grande popolo"(Victor Hugo nel 1859  a proposito di un americano condannato a  morte)  
15 SETTEMBRE 2000 ORE 3 ITALIANE

HANNO ASSASSINATO ROCCO IN NOME DELLA GIUSTIZIA!

"La mia morte sia l'inizio di una nuova battaglia"(Rocco Barnabei, prima di essere giustiziato)

 
NEWS. "LA REPUBBLICA" ON LINE martedì 12 settembre http://www.repubblica.it/online/mondo/barnabei3/barnabei3/barnabei3.html

 

I nuovi test del Dna, eseguiti secondo la difesa su prove
secondarie, hanno confermato la colpevolezza


Gilmore: "Barnabei
sarà giustiziato"

L'italoamericano, avuta la notizia, ha parlato
di "complotto" e di "prove inquinate"

 

RICHMOND (Virginia) - Gilmore ha pronunciato l'ultima, fatidica parola: Barnabei sarà condannato a morte. Il governatore della Virginia, visti i risultati dell'esame del Dna che hanno confermato la colpevolezza di Rocco Barnabei, condannato alla pena capitale per lo stupro e l'assassinio della fidanzata diciassettenne Sarah Wisnovsky, non ha avuto dubbi nel confermare la sentenza.

Confermata tragicamente la paura dell'italoamericano che pochi giorni fa, nonostante fosse stata accolta la richiesta per nuovi test, dichiarò che per lui non ci sarebbe stato comunque scampo. Che tutto era già stato deciso: la morte era vicina, visto che quell'ennesimo test sarebbe stato fasullo, basato su prove secondarie.

E così è stato: da quegli esami, benché giudicati secondari da Barnabei e legali, è arrivata una risposta incontrovertibile: era di Barnabei il Dna trovato sui frammenti di unghie di Sarah Wisnosky.

"Non è possibile": è la reazione disperata di Derek Rocco che ha appreso dall'Ansa della dichiarazione del governatore della Virginia. Barnabei, che non aveva ancora ricevuto la comunicazione dai suoi legali, si è fatto leggere più volte al telefono il testo, ripetendo: "Non è possibile, non è possibile...Non può esserci il mio Dna in quei reperti. E' un complotto, le prove sono state inquinate": la voce di Barnabei, dal braccio della morte del carcere di Greensville, si è spezzata dopo la lettura del comunicato. Non ci voglio credere - ha detto - non è vero. Lo giuro su Dio. Io so di essere innocente e lo proverò, combatterò per provarlo. Anche se dovesse essere una rivelazione postuma, saprete la verità".

Invece, parola di Gilmore, la morte di Barnabei è possibile. Anzi, certa: "Il nuovo test - si legge nel comunicato di due pagine del governatore - ha rivelato che le unghie di Sarah Wisnosky contenevano il suo Dna e il Dna di un'altra persona. La divisione di medicina legale dello Stato della Virginia ha comparato il profilo del Dna del secondo individuo con i Dna contenuti nella banca dati dello stato. La ricerca ha rivelato un confronto positivo con un unico individuo: Derek Rocco Barnabei".

Il risultato del test, secondo il governatore, "rende giustizia al verdetto della giuria come anche alle numerose decisioni di appello che andavano nella stessa direzione".

L'esame è stato svolto dal dottor Paul Ferrara, direttore della divisione di medicina legale della Virginia, sui frammenti di unghie della mano destra e della mano sinistra prelevati dal cadavere. Le buste che contenevano i frammenti sono risultate sigillate e quindi utilizzabili, dopo la scomparsa e successiva riapparizione dei giorni scorsi. I test non sono stati invece eseguiti su altri reperti, come i tamponi vaginali, perchè in quel caso le buste sono state trovate aperte.

L'ordinanza sulla nuova analisi al Dna era stata disposta venerdì scorso dal governatore Gilmore, che l'aveva motivata con la sua volontà di usare un "eccesso di prudenza", nonostante la sua personale convinzione della colpevolezza del condannato. Gli avvocati difensori avevano invece espresso la loro sicurezza che da quelle analisi sarebbe uscita la prova dell'innocenza del loro assistito, insieme alla dimostrazione della colpevolezza del vero assassino.

"Le prove di questo processo sono schiaccianti", aveva invece continuato ad affermare Gilmore, che prima di essere eletto governatore era stato il procuratore generale dello stato della Virginia. E lo divengono, senza beneficio d'appello, ora: "Sulla base dei risultati del Dna e delle numerose decisioni del tribunale in questo caso - ha concluso senza incertezze Gilmore - mi rifiuto di intervenire nel caso di Derek Rocco Barnabei".

Parole che danno il via libera all'esecuzione del detenuto italoamericano, prevista per giovedì prossimo. In un comunicato diffuso dal suo portavoce, Gilmore ha trasmesso i suoi "sentiti sentimenti di partecipazione" ai familiari di Sarah Wisnosky, per la perdita che hanno subito e per "ogni dolore provocato da questo procedimento di clemenza".

Ma in quello stesso comunicato, Gilmore non ha risparmiato parole di condanna per l'ingerenza di estranei nel caso Barnabei: il governatore della Virginia ha polemizzato contro "l'attacco generalizzato sulla pena capitale da parte di molti in questo paese e in paesi stranieri".

In queste settimane, pressioni politiche si sono moltiplicate sul governatore perchè sospendesse l'esecuzione di Barnabei. Critiche gli sono state rivolte da membri degli ambienti repubblicani negli Usa e da molteplici istituzioni europee, in particolare italiane.

"Ritengo - sostiene Gilmore - che abbiamo il diritto di fissare uno standard morale, in base al quale l'omicidio violento non deve essere tollerato da un popolo civile. La legge esige che a un certo punto la comunità abbia il diritto alla giustizia".

La decisione di Gilmore ha raggiunto la madre di Barnabei, Jane, lasciandola senza speranze: "E' successo esattamente quel che mio figlio temeva": questa la prima reazione a caldo di Jane Barnabei, madre di Derek Rocco. "Mi aveva detto, 'mamma, permettono il test sulle unghie perché sanno che non proverà nullà. Mi ha poi detto 'mamma, ho paura, mi vogliono uccidere per farmi tacere'", ha aggiunto la donna.

L'avvocato di Barnabei, Seth Tucker, però non si arrende: "Questo caso è lungi dall'essere chiuso. Ci sono prove che i reperti sono stati manomessi. Il governatore ha avvolto queste indagini in una coltre di segretezza. Le prove sono state aperte. Domani cercheremo di far bloccare l'esecuzione sulla base di questi forti sospetti di manomissione", ha affermato Tucker in una conferenza stampa cui ha partecipato anche la madre di Derek Barnabei.

"Io mi chiedo, cos'ha da nascondere il governatore?", ha aggiunto Tucker, riferendosi al 'no' della Virginia alla concessione del test del Dna su tutti i reperti trovati sulla scena del delitto di Sarah Wisnosky, nel settembre 1993.Tucker, per il quale "è possibile che ci sia stata una cospirazione dal primo giorno", ha detto di aspettarsi che il giudice Spencer prenda una decisione domani sulla richiesta di bloccare l'esecuzione fino a quando l'inchiesta sulla manipolazione delle prove non sarà stata ultimata.

Se Tucker dovesse avere torto, se il miracolo non arriverà, per Barnabei solo l'attesa della fine.

(11 settembre 2000)


 
Tutto facile per il caso Bernabei dopo la prova del DNA?

Nient'affatto!

Intanto il processo americano dimostra la fallacità di un sistema che solo apparentemente è scientifico.

Il testo del DNA andava fatto all'inizio immediatamente in perfetta garanzia di reperti  e non dopo anni, dopo la misteriosa sparizione dei reperti stessi, che possono dar luogo a qualunque congettura, anche quella avanzata da Bernabei e dalla difesa di "complotto" e di "manomissione", tanto più congetturabile essendo il caso Barnabei assunto una dimensione internazionale e a fronte della necessità del sistema di salvare la faccia e ribadire se stesso.

Ha spiegato l'avvocato Seth Tucker per smontare la sicumera del governatore  Gilmore: "Sono stati fatti due esami, uno sui resti delle unghie della mano destra, un altro sui resti della sinistra. Su quest'ultima c'era sangue, ma  solo di Sarah Winoscky. Nella destra, invece, c'erano tracce di DNA di Barnabei, ma non del sangue". I test, d'altra parte, non sono stati  eseguiti su altri reperti, come i tamponi vaginali, perché in quel caso le buste sono state trovate aperte.  Chi le ha aperte e perché?

In ogni caso poiché le unghie di Sarah Wisnosky contenevano il  Dna di un'altra persona, se l'indagine fosse stata scientifica ab origine, andava subito esplorata quest'altra pista, perché nella prospettiva scientifica popperiana tutte le controcongenture vanno esplorate fino in fondo.

Insomma quando la procedura non è scientifica, rigorosa,   a monte, l'intero sistema probatorio è inquinato.

Ora non ci resta che batterci affinché la Vittoria di Pirro di Gilmore non porti all'immolazione in nome della pseudogiustizia dell'ennesimo capro espiatorio.

Forza Rocco! Colpevole o innocente che tu sia, battiti fino alla fine per non farti  uccidere dalla Statua della Libertà!

 

 

Il 32enne Barnabei e' stato condannato con l'accusa di aver violentato ed assassinato la sua ragazza Sarah Wisnosky.

All'alba del 22 settembre '93 veniva trovato il corpo di Sarah Wisnosky, 17 anni, in un lago di Norfolk, Virgina. Violentata e poi uccisa col cranio fracassato. L'autopsia rivelava che la ragazza aveva subito almeno dieci colpi alla nuca.

Sarah e Derek Rocco Barnabei erano fidanzati, vivevano nello stesso college. La sera del 21 settembre erano usciti insieme.

Il giovane, dopo il ritrovamento di Sarah, fuggiva e si nascondeva in casa di un'amica. Veniva arrestato dalla polizia solo due mesi più tardi.

Barnabei racconta  di averla salutata a mezzanotte. La sera del 21 settembre del 1993, dopo aver trascorso la serata con Sarah nel campus dell'Universita' di Norfolk, si e' recato a lavoro: il giovane era all'epoca guardia notturna dell'universita'. Mentre andava a lavoro, Rocco, il figlio di emigrati senesi ha incontrato ''Stu'' e un membro della Confraternita universitaria al quale raccomanda di ''tenere d'occhio Sarah''. Quando al mattino Barnabei rientra a casa la ragazza non c'e' piu', mentre vi e' Stu che sta togliendo le lenzuola dal letto e che si giustifica sostenendo di aver giocato con la vernice sporcando il letto. Rocco il giorno dopo parte per il New Jersey per partecipare alla festa di compleanno per la madre ed in serata riceve una telefonata dal confratello che lo avverte di non tornare a Norfolk perche' la polizia lo cerca per l'omicidio di Sarah. Telefonata considerata sospetta poiche' la polizia giungera' sul luogo del delitto molto piu' tardi.

Il processo è rapido e lacunoso. Secondo l'accusa nella stanza di Barnabei vengono trovate macchie del sangue di Sarah. Sul corpo della vittima tracce dello sperma del fidanzato. Secondo la polizia non ci sono dubbi: Barnabei non ha alibi; la sua "fuga" sospetta. Movente: Rocco avrebbe ucciso la fidanzata offeso da alcuni suoi commenti in pubblico sulle sue scarse doti amatorie.  Nessuna investigazione sugli altri occupanti della casa di Barnabei.

Incompetente l'avvocato della difesa che non ha chiesto analisi o perizie. C'erano  una valanga di prove che avrebbero scagionato il ragazzo sono state tralasciate. A cominciare dalll'orologio al polso di Sarah, sparito misteriosamente dopo il ritrovamento del corpo e che avrebbe potuto far luce sull'ora del delitto. E che dire delle tante macchie di sangue trovate nella stanza, sulle lenzuola misteriosamente lavate dai compagni di stanza di Rocco nel campus, sulle tracce di sperma trovate nella vagina di Sarah, che per un medico della scientifica, non appartengono a Rocco. Nemmeno i capelli e i frammenti di pelle rinvenuti sotto le unghie della ragazza sono stati analizzati. E che dire delle tante macchie di sangue trovate nella stanza, sulle lenzuola misteriosamente lavate dai compagni di stanza di Rocco nel campus, sulle tracce di sperma trovate nella vagina di Sarah, che per un medico della scientifica, non appartengono a Rocco. Nemmeno i capelli e i frammenti di pelle rinvenuti sotto le unghie della ragazza sono stati analizzati.

Dopo due patteggiamenti rifiutati, nell'agosto del '95 Barnabei è stato condannato alla pena capitale.Respinti tutti gli appelli, dopo che l'avvocato Alan Dershowitz(quello che fece assolvere O. J. Simpson) ha assunto al difesa del giovane, non resta che la grazia del governatore. 

Rocco e' stato condannato a morte da un giudice che non sembra mostrare simpatia per gl'italiani e che ha tra l'altro buttato fuori dall'aula del tribunale il padre di Rocco. Inoltre tre detenuti sono stati costretti sotto minaccia a testimoniare contro l'italiano: lo hanno confessato in un ''affidavit'', in mano ad un ex agente dell'Fbi che si e' occupato del caso(così nel racconto della madre)

La data dell'esecuzione, dell'iniezione letale, è fissata per il 14 settembre. Può salvarlo solo un'iniziativa del governatore Gilmore, che concede la prova del Dna, oppure una decisione della Corte Suprema.

Estrema via: può salvarlo l'indignazione del Mondo Libero e Giusto

Clicca qui per vedere l'indignazione del mondo libero e   giusto

quando~1.mpg

           Attenzione! In caso di malfunzionamento dell'indignazione stimolare il ciccione con stop e play, stop e play, finché non si dà una mossa!

 

 

 
Mi avevano detto che in America il processo indiziario non esiste.

Niente di più falso!

Il Caso Barnabei, il dead man walking, l'uomo morto che cammina,
dimostra che anche nel cosidetto evoluto diritto anglosassone non si è posta ancora con chiarezza la linea di demarcazione tra prova e indizio.

La difesa di Barnabei invoca l'esame del DNA trovato sulle unghie della fidanzata uccisa del  Barnabei, per dimostrare che il sangue non è quello del giovane. La prova è negata.

La difesa chiede di esplorare un'altra via indiziaria che incriminerebbe tre giovani studenti che avrebbero fatto cadere la colpa del misfatto sugl'italiani. Si tratta dei  tre compagni di stanza di Barnabei, uno dei quali è stato accusato di tentato omicidio qualche anno fa. La prova è negata.

E Popper, col suo sistema di falsificazione che richiederebbe l'esame rigoroso di congetture e controcongetture, verificando in laboratorio tutte le ipotesi pro e contro, tutte comprese e nessuna esclusa, si rivolta nella tomba.

Un processo indiziario medioevale(altro che Statua della Libertà!) porterà a morire un giovane probabilmente innocente tra due mesi.

Quello che conta per il sistema è trovare un colpevole per dimostrare che il sistema giudiziario funziona.

Il prezzo della presunta sicurezza sociale passa nel sangue del Capro Espiatorio, rito-show tanto più barbarico in quanto in America la pena di morte non dà scampo agli errori giudiziari.

La nostra Utopia è che internet scagli in massima libertà i suoi strali di massa contro le abberrazioni dei governatori americani e contro tutti i sistemi giudiziari mondiali che evitano  a bella posta di enunciare la democraticità della Prova uguale per tutti.

 

 
 

                                              

 

FRATELLO SALVA IL CAPRO INDIZIARIO!

 

LOTTA COME PUOI  CONTRO LA PENA DI MORTE DI ROCCO DEREK BARNABEI, CONTRO IL PROCESSO INDIZIARIO IN TUTTO IL MONDO. CONTRO L'INGIUSTIZIA DEL CAPRO ESPIATORIO!