In cella per 25 anni, Dna lo salva
Usa, dopo nuovi esami risulta innocente
Se è vero che la giustizia ha i suoi tempi, è altrettanto giusto non dover aspettare oltre due decadi in cella prima di ricevere delle solenni scuse. E' successo in Texas dove un uomo è rimasto in carcere per 25 anni con l'accusa di stupro ma un successivo (e forse tardivo) esame del Dna lo ha completamente scagionato. E ora ci si aspetta una causa civile da milioni di dollari.
Il test del Dna ha restituito la libertà a un nero di Dallas, 25 anni dopo che era stato ingiustamente condannato per stupro: Larry Fuller, 57 anni, un reduce della guerra del Vietnam, è l'ultimo detenuto di cui il gruppo Innocence Project riesce a dimostrare l'innocenza ed è il decimo negli ultimi cinque anni nella sola contea di Dallas. Il che far dubitare di come in questo Stato venga amministrata la giustizia.
Fuller era stato condannato nel 1981 a 50 anni di prigione per avere stuprato una donna bianca, che lo aveva, erroneamente, riconosciuto. L'Innocence Project ha constatato che molte volte i neri sono oggetto di identificazioni sbagliate da parte di bianchi - il contrario è molto più raro -. Secondo il gruppo dal 1989 il Dna ha provato l'innocenza di 180 condannati negli Stati Uniti, oltre la meta' dei quali erano neri (e i neri rappresentano circa un sesto della popolazione). |