SUL PROCESSO INDIZIARIO
Il Giudice Gennaro Francione ha dato notizia che il 13 Giugno
2000 ha inviato alla Corte Costituzionale la proposta di esaminare
lincostituzionalità del Processo Indiziario introdotto nel nostro Codice di
Procedura Penale e in data 19 Agosto 2000 mi ha chiesto un mio giudizio "alla luce
della mia Weltanschauung". Aggiunge:
"In particolare ho formulato la tesi della necessità
dellunanimità in camera di consiglio.Basta che un solo giudice si pronunci per
lassoluzione e il Tizio va scagionato.In tal caso è la tesi della minoranza che
vince (non la maggioranza da te esposta nellarticolo).Ciò in quanto la
sperimentazione implica che il fenomeno abbia sempre lo stesso risultato;se una sola prova
(il solo giudice) fallisce la congettura è non fondata."
Ringrazio Gennaro Francione per avermi dato loccasione di
completare quanto ho detto sia nei capitoli Nel Metodo Scientifico unica validità
della Ragione e La Radice del cumulo di deliri contenuti nella mia opera La
Rivoluzione dellIntelligenza del 1988,sia nella mia relazione al Convegno del
Centro della Filosofia Italiana del 1995 a Campobasso dal titolo Una giusta
Epistemologia per una giusta Fede,una giusta Etica,un giusto Diritto e una giusta
Religione.
Con la mia ricerca ho messo in evidenza il primato
allIntelligenza sulla Ragione:lIntelligenza è lUnità Mentale
costituita da due frontiere:la frontiera esterna dei sensi che funge come raccoglitrice di
informazioni e la frontiera interna che funge come centro coordinatore che nel confronto
(pensiero) emette un giudizio sulla validità della rappresentazione mentale.Non
esistono due facoltà conoscitive come ha sentenziato S.Tommaso dAquino
canonizzando tutta la filosofia precedente e mettendo fuori strada tutta quella seguente
fino a Galileo:tutta la Filosofia ha marciato sempre su due binari,Sensi e Ragione,facendo
della Ragione la Regina della verità.Dopo Galileo bisogna dire che cè una sola
facoltà,lIntelligenza,che è lUnità dei Sensi e del Centro coordinatore e
non cè verità conoscitiva,cioè rappresentazione mentale della realtà.se non vi
prendono parte per produrla tutte due le frontiere.La regina della verità è
lIntelligenza:la Ragione nel primo tempo della conoscenza è un suo frutto, prodotto
dallintuizione sensibile,cioè dalluso dei sensi,secondo il significato
delletimo di ragione che deriva da Reor,reris,ratus sum,reri che vuol
dire stabilire,concludere,decidere;nel secondo tempo della conoscenza in cui si
cerca di conoscere qualche cosa fuori del tiro dei sensi è un suo strumento:questo
strumento fino a Galileo si è ritenuto consistesse solo nellarco
induzione-deduzione e perciò si sono combinati tanti fallimenti;con Galileo si è
perfezionato con una terza fase,la sperimentazione,diventando Metodo Scientifico che ha
permesso tanti successi. Il Metodo scientifico ha due valenze:una positiva,quando con
lintuizione sensibile e le tre fasi induttiva-deduttiva-sperimentale raggiunge la
realtà; laltra negativa,quando con la contraddizione logica e con la scoperta di
fatti contrari falsifica le ipotesi-tesi o le previsioni o le premesse o le promesse.
LAmministrazione della Giustizia raramente nei secoli
passati ha usato il metodo scientifico e perciò ha combinato tanti guai ma quelle rare
volte che lo ha usato ha prodotto episodi tanto ammirati,come il biblico giudizio di
Salomone delle due donne che si disputavano il possesso di un bimbo e quello di Daniele
sulla colpevolezza di Susanna.Ma ormai è stato universalmente acquisito e viene applicato
nelle due forme positiva e negativa,cioè attraverso lacquisizione delle prove nei
controlli sperimentali e attraverso la falsificazione degli indizi.Tuttavia sembra che non
sempre vi si attenga e spesso si ricade nel processo cosiddetto indiziario che si ferma
alla dimostrazione di una tesi attraverso indizi senza i controlli sperimentali che
possono falsificare lipotesi o la tesi.Il giudice Gennaro Francione alza la sua voce
su tale sistema di condurre il processo penale e se,come afferma,è legittimato dalla
prassi giurisprudenziale,approvo in pieno il suo appello alla Corte Costituzionale perché
dichiari incostituzionali tali procedimenti.
Ma quello che attira maggiormente la mia attenzione è
laffermazione di Gennaro Francione sul modo in cui il Collegio Giudicante dovrebbe
arrivare alla prova per emettere la sentenza di condanna dellimputato:è chiaro che
si deve pervenire alla prova non attraverso lopinione della maggioranza ma col
metodo scientifico usato anche da una sola persona..Gennaro Francione propone che nel
decidere il riconoscimento della prova occorra la totalità della Giuria e il dissenso
anche di un solo componente basta per falsificarla.E una proposta su cui si deve
riflettere con molta attenzione perché sarebbe lunico caso in cui,come dice
Gennaro,la minoranza la vincerebbe sulla maggioranza,la quale però resta sempre la regola
fondamentale della democrazia politica:difatti nellamministrazione della Giustizia
non si tratta di emanare un ordine ma di raggiungere la verità la quale non si raggiunge
con decreti ma solo con prove e falsificazione.Ho detto che la proposta va esaminata con
molta attenzione perché può essere il cavallo di Troia col quale un giudice subornato
può annullare il frutto di tanto lavoro.
Comunque resta fermo che nel Diritto Positivo le disposizioni
relative a ogni comportamento non contrario al Diritto Naturale vanno prese sempre a
maggioranza perché questa è lunica via che ha la povera umanità per commettere
meno sbagli,perché anche la maggioranza sbaglia e dei suoi sbagli ne è piena la Storia.
E allora perché in Tribunale si usa la maggioranza per
emettere una sentenza? Perché il Processo Giudiziario è basato quasi sempre sulla
testimonianza umana,la quale è molto infida non solo per possibile falsità del testimone
ma anche per le sue reticenze e per le sue deficienze di osservazione e di memoria. e il
povero giudice che deve emettere un giudizio sulla colpevolezza o sullinnocenza
dellimputato si trova spesso nella tragica situazione di Amleto:è o non è?In tale
situazione si decide a maggioranza di voti.E scientifico questo?,si domanda
giustamente Francione;certamente no e in tal caso lunica decisione da prendersi è
lassoluzione dellimputato.
Con la proposta che la sentenza debba emettersi sempre
allunanimità si vorrebbe presumere che lunanimità sia un criterio di verità
e quindi che il consenso universale dellumanità sia criterio di verità:ma la
Storia sta là a smentirlo solennemente. Di questo argomento si è servita in passato la
Teologia Cattolica che col consenso universale dei popoli pretendeva dimostrare
lesistenza di Dio secondo la sua concezione dualistica della realtà.
La proposta equivale a riconoscere al consenso il valore di
criterio di verità e questo è proprio inaccettabile. A parte laspetto
epistemologico,sarebbe molto pericoloso affidare la falsificazione di una sentenza al no
di un giudice anche per la possibilità del fenomeno della subornazione. E quando gli
indizi non si trasformano in prove controllabili non resta che o abbandonare di occuparsi
di un processo in cui non si raggiunge né la prova positiva né la falsificazione oppure
avere la pazienza di continuare nella ricerca dei fatti che dimostrino luna o
laltra.
Ostia 27 Agosto 2000
SEVERINO PROIETTI |