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Digito,
ergo sum.
Paradossi e rivoluzioni dell'essere digitale.
di Simonetta Zandiri per Web
Marketing Tools - aprile 2001
http://www.strategiedigitali.it/pag/digito/digito.html
Non siamo spettatori, né occhi, né utenti
finali, né consumatori. Siamo esseri umani e la nostra influenza va al di
là della vostra capacità di presa di coscienza. Cercate di
capirlo."
(www.cluetrain.com)
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"Se non si sapesse che Francione è napoletano, lo
si scoprirebbe leggendo la sua sentenza sui cd. In essa, scritta in
maniera impeccabile a livello giuridico e letterario, aleggia lo
spirito di Pulcinella. Uno spirito tragicomico che manifesta l'ipocrisia
delle legge e mette a nudo la follia del mondo reale"(un
professore di antropologia del sud) |
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http://www.cyberesperto.it/argpen.htm
Si accenna a una critica
dottrinale ad opera di Giancarlo Leineri, assistente del professore
Giovanni Fiandaca del dipartimento di Diritto penale e collaboratore della
prestigiosa rivista giuridica "Il Foro Italiano". Da quella
rivista ricaviamo precedenti interessant come lo stato di necessità
addirittura nel furto di prodotti alimentari da un supermercato per
sfamarsi.
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http://club.cdfreaks.com/showthread/t-26192.html
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http://www.censurati.it/node/view/204
Re: Sfigati e pirati |
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by anonimo on Sat, 02/11/2002 - 03:02 |
Liberiamo la musica! Se gli artisti si
lamentano che non fanno soldi facciano copie autografate o
confezioni speciali da vendere a più soldi(come nella pittura o
nella fotografia, se voglio l'originale pago di più, le stampe
fatte dall'artista un po' meno e le copie me le scarico da internet
aggratis!!!)e tutti son contenti. |
http://www.censurati.it/comment/reply/204
Ora, dietro a questa,
c’è una storia di giustizia molto parallela:
Il giudice del Tribunale di
Roma Gennaro Francione sarà sottoposto a procedimento disciplinare
da parte del Consiglio Superiore della Magistratura su richiesta del
Ministro della Giustizia Claudio Castelli per aver assolto in una sentenza
del 15 febbraio 2001 un gruppo di extracomunitari che vendevano per strada
cd musicali contraffatti. Il Guardasigilli ha ritenuto il provvedimento
“abnorme” e quindi ha trasmesso gli atti al Consiglio Superiore per le
valutazioni conseguenziali. Il caso è stato anche oggetto di
un’interrogazione parlamentare del Senatore di Alleanza Nazionale Ettore
Bucciero.
L’avvo
cato F rancesco Celentano, ha
scritto: “Circa un anno fa lessi con stupore ed ammirazione la
sentenza di un
giudice del Tribunale di Roma che allora non conoscevo, che con grande
abilità e ricchezza di argomentazioni, motivava
la sua decisione di prosciogliere un gruppo di immigrati i quali in palese
violazione della normativa vigente a tutela del diritto d’autore
vendevano cd musicali “pirata”.
La
sentenza, ovviamente, ha provocato negli ambienti giuridici reazioni
discordanti di forti contestazioni e incondizionate approvazioni e per la
verità ha anche fatto scuola, in quanto molti giudici ispirati dalle idee
del Francione hanno rivisto i loro provvedimenti.
Fondam
entalmente la sentenza si fonda su considerazioni di carattere giuridico e
sociale.
Sotto
il primo aspetto il giudice romano ha rivisto l’effettivo valore della
consuetudine, specie quella interpretativa alla quale spesso il magistrato
ricorre nelle sue valutazioni, considerando, quindi, desuete di fatto le
norme antipirateria per la prassi generalizzata di molte persone di
acquistare cd per strada o comunque scaricare contenuti illegali da
Internet.
L’esig
enza di tutelare un bene primario come la vita è stata giustamente vista
dal magistrato come un valore di maggiore rilevanza sociale rispetto al
pericolo connesso alla lesione del copyright.
La
disperata situazione nella quale versano molti extracomunitari (quasi la
totalità, per la verità), non adeguatamente tutelati dalle leggi vigenti
nel nostro paese e costretti, quindi, ad ogni forma di espedienti pur di
sopravvivere (l’asserita mancanza di prove sull’esistenza di ulteriori
attività di sostentamento da parte degli immigrati costituisce un
accertamento doveroso del giudice anche se superfluo per la notorietà di
tale drammatica realtà), può tranquillamente inquadrarsi nello stato di
necessità.
Beh,
dopo che sono stati scarcerati TUTTI quelli che hanno partecipato alla
strage di Capaci per la morte del giudice Falcone,
se penso che un giudice “sarà
sottoposto a procedimento disciplinare da parte del Consiglio Superiore
della Magistratura su richiesta del Ministro della Giustizia Claudio
Castelli per aver assolto in una sentenza del 15 febbraio 2001 un gruppo
di extracomunitari che vendevano per strada cd musicali contraffatti”,
mi viene il voltastomaco, e il mio invito è: Se non se può fare a
meno, i cd, comprateli sempre pirata.
Come faccio anche io e come è giusto fare finchè esisteranno due pesi e
due misure.
Antonella Serafini
< /o:p>
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Per commenti visita il forum
www.laquintacolonna.tk
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http://www.egaf.it/Stampa/2001/01/com_stampa11.htm
Giornate di Studio
per la Polizia Municipale
Convegno nazionale V Edizione
Lido di Camaiore (LU) 26/27/28 febbraio 2001
• LA NUOVA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE: RIFLESSI
SULL' ATTIVITA' DELLA POLIZIA MUNICIPALE
Dott. Giorgio Spalla - Comandante P.M. Vercelli
Non essendo pervenuto in tempo per la pubblicazione su "Atti
delle Giornate di Studio per la Polizia Municipale", viene
integralmente riprodotto l'intervento.
1.
Premessa:
Alcuni
giorni fa, su uno dei principali quotidiani nazionali venne pubblicato
un articolo dal titolo decisamente curioso: "Vendere CD
contraffatti non è reato per i poveri".
L'articolo
faceva riferimento ad una sentenza del Tribunale di Roma, che aveva
assolto quattro extracomunitari, denunciati per aver venduto CD falsi.
Una
pronuncia senz'altro originale, non soltanto per aver, essa,
sottolineato il fatto che la vendita di CD falsi era stata determinata
dalla necessità, per i responsabili, di salvarsi dal pericolo attuale
di un danno grave alla salute e alla vita rappresentato dal bisogno
alimentare non altrimenti soddisfatto, ma, soprattutto, per aver
ritenuto che la vendita di CD contraffatti avesse determinato un danno
inesistente, per analogia con la diffusione dell'arte libera e
gratuita su Internet. Il riferimento al caso Napster era del tutto
evidente.
Al di là, comunque, dell'originalità della sentenza, rimane
il fatto che essa torna a porre l'accento su una materia: quella della
tutela del diritto d'autore, rispetto alla quale si registrano sia un
fenomeno di stratificazione normativa, sia orientamenti
giurisprudenziali eterogenei, che, in quanto tali, riflettono o, per
lo meno, hanno comportato riflessi sull'attività operativa della
polizia municipale.
Per quanto la vigilanza ed i controlli rivolti a reprimere la
così detta pirateria commerciale non costituiscono compiti attribuiti
in via principale od esclusiva alla polizia municipale, è indubbio
che, essa, nell'ambito delle proprie attività istituzionali, viene a
confrontarsi con condotte rilevanti sotto l'aspetto della legislazione
in materia di protezione del diritto d'autore; (si pensi ai controlli
di polizia commerciale e amministrativa), alcune delle quali
suscettive di assumere disvalenza penale, con conseguente obbligo di
attivazione da parte degli agenti operanti.
Si tratta, è vero, di comportamenti che,
se considerati in sé e per sé, possono ritenersi di ridotto allarme
sociale e alla cui perpetrazione i responsabili vi sono, spesso,
costretti, e in ciò la pronuncia del Tribunale di Roma può anche
condividersi, per procurarsi mezzi di sostentamento; tuttavia,
se la vendita isolata di CD privi del timbro SIAE, poiché in questo
consistono soprattutto le condotte rispetto alle quali i nostri
interventi sono più frequenti, può essere considerata condotta
trascurabile ai fini dell'offesa del bene tutelato dalla norma che la
vieta, è, comunque, vero che la tolleranza verso tali comportamenti,
ormai ampiamente diffusi, ingenera, da un lato, la convinzione da
parte degli acquirenti che essi, di fatto, siano consentiti,
dall'altro, incentiva fenomeni che, se presi singolarmente possono
anche essere di poco conto, assommati, però, contribuiscono a
rinvigorire il mercato della contraffazione.
Per
tacere poi di un altro grave fenomeno: lo sfruttamento che si cela
dietro ai venditori abusivi, quasi sempre extracomunitari...(omissis)
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http://www.furcht.it/a-teim4.htm
nota 134 |
Luigi Mari
A Torre del Greco<Francione è di questo paese n.d.w>, nelle sedi
specifiche, si fa politica e giornalismo all'acqua di rose. Per quanto la
città abbia caratteristiche metropolitane, grazie ad una sostenuta
economia del passato, non esistono intellettuali di grido, firme che si
distinguono in campo nazionale o internazionale, tranne qualche rara
eccezione, come Enzo Aprea, ecc.
Si fa arte e cultura in maniera gregaria e conservatrice, nessuno prende
posizioni di dissidenza o sovversione perché non ce né spinta, né
necessità. Insomma non c'è la fame che porta alle rivoluzioni, al
"rotto per rotto". L’ “oro rosso” apotropaico ci ha
“preservati” dalle sventure. Noi dobbiamo alla civetteria muliebre
planetaria le nostre risorse.
E poi, da parte dei deboli, c'è la rassegnazione cromosomica acquisita
durante le dominazioni, suffragata dall'arte dell'arrangiarsi fino alla
contraffazione.
Io credo che la famosa sentenza del Giudice Francione (l'assoluzione dei 4
disperati), più che idealistica o giustizialista sia stata innanzitutto
profondamente umana, poetica e avventuristica come nel periodo bretone, o
alla Robin Hood che sottraeva ai ricchi per dare ai poveri. Perché
Francione conosce la storia patria di un popolo che nessun dopoviceregno o
nessun dopoguerra ha mai risanato nel contesto di una questione
meridionale mai risolta.
Gli immigrati, in più, sono i sottomeridionali. Gli italiani poveri sono
i …loro ricchi. Come si fa a sopportare le lobbies miliardarie e la
speculazione sul dolore umano nel XXI secolo togliendo un pezzo di pane
dalla bocca di un bambino straniero disperato per arricchire sempre più
le tasche di questi infermi di cupidigia e bramosia di possesso senza
fine?
La malattia del danaro-potere è deleteria, qualcuno sostiene che si fa
ostruzionismo ai trapianti di rene perché altrimenti si arresta il
business della dialisi. E poi i brevetti sulla genetica, ecc.
http://www.torreomnia.com/forum/leggi.asp?id=2077
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At
11:03 PM,
k2
said...
L'aspetto teleologico pare chiaro: la proprietà intellettuale viene
considerata alla stregua della proprietà su un bene materiale e quindi
gli viene accordata una tutela analoga. Che poi l'impostazione sia
discutibile è tutt'altro discorso (c'è il mio amico Rossato, ad esempio,
che dice chiaramente che l'uomo ha fatto a meno del diritto d'autore per
molti secoli senza subire gravi conseguenze e potrebbe farne a meno
anche adesso :-)).
Ben vengano tutte le opinioni!
Io non mi sono mai occupato di averne una in proposito. Preferisco
investire energie mentali sulla realtà.
Quello che mi sono limitato a dire è che non penso che sia partendo
dalla legge dello Stato che si possa spiegare la "vera" (??) natura
della proprietà intellettuale.
Gennaro, se lo leggi con attenzione, non è un estremista perché il suo
anti-copyright non rinnega il copyright. Comunque le persone come
Gennaro certamente si ascoltano con piacere perché mentre ti raccontano
un'utopia ti mettono in contatto con il sapere.
Purtroppo ci sono poche persone come lui (forse come lui c'è soltanto
lui), per cui diventa - almeno pr me - difficile tollerare il fuffismo
sull'immateriale, le ossessive citazioni jeffersoniane, le frasi fatte
(e strafatte) di politici e politicanti... insomma, è difficile trovare
stimoli nel panorama odierno.
Domani vedremo.
http://larivoluzione.blogspot.com/2007/10/i-rivoluzionari-di-oggi-i-reazionari-di.html
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http://www.facebook.com/group.php?gid=51340573409&ref=nf#/group.php?gid=51340573409&ref=nf |
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