Sentenza
anticopyright
note di Vincenzo Iapichino
Il Tribunale di Roma,
Giudice Monocratico Dott. Gennaro Francione, ha pronunziato assoluzione di
quattro extracomunitari venditori in strada di cd contraffatti per aver
agito in stato di necessità (bisogno di nutrirsi), avendo rilevato un
danno sociale in concreto inesistente per il limitato numero di copie
vendute e per analogia con la diffusione anticopyright dell'arte libera e
gratuita in rete .
In
data 15/02/2001 il Giudice Gennaro Francione ha emesso una innovativa
sentenza che, nel dichiarare non punibile un extracomunitario per la
detenzione di cd abusivamente duplicati
per aver commesso il fatto per sfamarsi ,sfiora molti problemi di
grande attualità acquistando così una portata di vasto respiro che
certamente farà discutere
molto e non solo nel mondo prettamente giuridico.
E'
una sentenza che rispecchia i tempi con cui si confronta e a cui si adatta
come naturale conseguenza della volontà sostanziale ed evidente del
popolo in nome del quale vengono emesse le sentenze .E' figlia
dell'"era della globalizzazione " che coglie l'intuito della
NEW-ECONOMY :arte e scienza libere grazie alla loro diffusione anche a
mezzo internet e quindi a basso costo.
Il
potere economico si deve adattare al volere del popolo,del popolo mondiale
che vuole internet libero .
L'atteggiamento
della new-economy,che non sfugge al redattore della sentenza,non è in
contraddizione col suo essere e la sua natura. L'economia ha capito
che può sfruttare internet solo se i costi si mantengono bassi
e i costi bassi generano
diffusione e quindi alla fine
l'economia guadagna di più.
E'
la prima volta che si incontrano potere economico e popolo,potere
economico e arte libera .
Questo
nuovo modo di rapportarsi senza dubbio distribuisce
benefici a
tutti.
Gli
americani già da tempo hanno capito che bisogna cambiare mentalità.
("Anche
grossi network come Napster si sono mossi da tempo in senso anticopyright
e hanno permesso copie di massa dell'arte musicale. Fenomeno appena
sfiorato dalle recenti sentenze degli USA che si sono espresse nel
senso di regolamentare la materia della riproduzione di massa, ma
con un pagamento ridottissimo in un nuovo mercato dove il guadagno dei
produttori è quantificato su "minimi diffusissimi") .
E
l'Europa stessa cammina verso la liberalizzazione (Anche grossi network
come Napster si sono mossi da tempo in senso anticopyright e hanno
permesso copie di massa dell'arte musicale. Fenomeno appena sfiorato dalle
recenti sentenze degli USA
che si sono espresse nel senso di regolamentare la materia della
riproduzione di massa, ma con un pagamento ridottissimo in un nuovo
mercato dove il guadagno dei produttori è quantificato su "minimi
diffusissimi") La
sentenza quindi va letta con un occhio rivolto al modo di pensare di oggi
che è globalmente in favore dell'arte libera. Solo in Italia la
testardaggine dei produttori , che badano solo allo "sfruttamento
dell'arte" senza mirare quanto meno a conciliare i loro
"equi" guadagni con il fine principale dell'arte veicolo di
tanti apprezzabili valori che completano ed evolvono l'educazione e la
formazione del cittadino,ha DETERMINATO una legislazione che punisce molto
severamente anche chi vende qualche cassetta pirata
per poter campare. Si arriva all'assurdo :contestare finanche
"il reato di ricettazione" quando poi oramai gratuitamente da
internet ci si scarica tutto ciò che si vuole.
Napster dispensa e il povero extracomunitario subisce un
procedimento penale per qualche cassetta.
Con
quale risultato ? I Tribunali
si intasano(nel mentre è stata favorita la depenalizzazione a vasto
raggio),lo Stato spende soldi(addirittura paga l'avvocato difensore: i
"vucumprà "sono nullatenenti),nasce il conflitto fra i
venditori stranieri, che possono evitare le pene cambiando Paese, e i
nostri commercianti mentre l'autore(vero titolare dei diritti)non ci
guadagna proprio niente.
Finora
nessun risultato ha dato l'aver inasprito le pene:i marciapiedi sono pieni
di vucumprà. L'unica cosa che ha un certo effetto è la confisca del
materiale(la sentenza che ci riguarda ha proceduto alla confisca).
Se
si vuole risolvere il problema allora bisogna a tappeto sequestrare
sgombrando i marciapiedi e abbassare notevolmente il costo degli
originali.
Anche
in questo caso se non interviene una legislazione coerente con i tempi
(Speriamo nelle istituzioni europee)ci sarà il marocchino che se la cava
dicendo"aggia accampà"(è la prima parola dialettale che
imparano gli extracomunitari)e
c'è lo sfortunato che si guadagna finanche il reato di ricettazione e la
pubblicazione sui giornali.
E'
meno grave picchiare una persona che vendere una cassetta abusivamente
duplicata,nel mentre la New
Economy depone per l'arte a diffusione gratuita o a bassissimo prezzo.
Non
capisco perchè in Italia ci si vuole ostinare a fare pagare salate
l'acquisizione delle conoscenze.
Lo
Stato non fa pagare all'utente gli stipendi dei professori
perché appunto ritiene l'acculturamento dei consociati di capitale
importanza e poi pretende dal più debole(i grandi personaggi hanno le
informazioni gratuite)il pagamento dell'uso degli strumenti informativi:
Grazie internet! Difendiamola tutti
E'
grazie a internet che vi giunge questo mio intervento.
In
questo modo io dico" la mia", sperando di raccogliere qualche
frutto ,e l'utente gode dell'opinione altrui decidendo di farne tesoro o
meno e il tutto gratis,o anzi ancora si pagano gli scatti telefonici.
Internet
mette a disposizione la cultura . Lo Stato ancora NON HA ADERITO alle
varie richieste di fornire i testi delle
leggi
gratis Il sito Giust.it cita una circolare del ministero degli interni in
relazione alle infrazioni rilevate con l'autovelox. Non posso leggerla però
perchè non sono "ABBONATO" allora vado nel sito del ministero
degli interni e cerco nelle circolari. Manca giusto quella. Come Giust.it
ce l'ha e io cittadino che devo difendere altri cittadini non posso
leggerla sul sito di chi ha emanato la circolare...ma allora che circolare
è? è solo per i dipendenti?e io non devo
sapere
come si devono regolare i dipendenti? oppure ed eppure solo se mi abbono
lo posso sapere.
E'
come se si volessero tenere nascoste le Leggi E' vero che le pubblico
sulla gazzetta che a molti arriva gratis.
E'
anche vero che c'è gente che non si può permettere il lusso
dell'abbonamento.
E
allora come fa a rispettare la legge?
E
l'extracomunitario?
Già
non parla la lingua italiana per cui di per se stesso trova difficoltà a
recepire una legge di difficile interpretazione anche per gli stessi
giuristi immaginarsi se gli si può chiedere di acquistare le gazzette
ufficiali I siti che permettono l'accesso gratis alle leggi sono fra i più
seguiti. Si pensi al comune di Jesi :che opera meritoria che sta facendo.
La
sentenza è per gratuita diffusione dell'arte e della scienza,ma mi sa che
molti ostacoli bisognerà superare in Italia prima che la cultura diventi
patrimonio di tutti e quindi fruibile da tutti senza"impingimenti"
Se
non si favorisce la diffusione del contenuto delle Leggi immaginarsi quale
"testardaggine" nel concedere l'accesso gratis alla cultura in
generale e ciò mentre IMPERA INTERNET IN UNA SOCIETA' civile l'accesso
alla cultura non può pretendere costi esosi.
Non
si può limitare internet?(sono interessati gli ordinamenti giuridici
degli altri Paesi) Non si può bloccare la grossa società estera che
diffonde gratuitamente in tutto il mondo
con grossi benefici per le multinazionali che su quei siti
inseriscono
la loro pubblicità?
Allora
colpiamo il poveretto che vende qualche cassetta!!!!!!!!!
Inumano?
ma noooo!!!..gli paghiamo l'avvocato
Ha
più considerazione la prostituta che non il" vucumprà"
Non
si infierisce contro la prostituta ,che anzi si cerca di porla in salvo,ma
contro il suo sfruttatore ;nessuno invece cerca di dare una mano
all'extracomunitario che a questo punto per "campà" potrebbe
scegliere altre vie poche rischiose dal punto di vista penale ma con
conseguenze dannose per la nostra società. Bisogna capire che
l'extracomunitario anche in questo settore è uno
"sfruttato":certo che dietro a loro c'è un giro di miliardi,ma
non
possiamo fare i severi con gli ultimi della catena:i più deboli i quali,
però di fronte al bisogno di sfamare i propri figli non si faranno
impaurire da pene severe.
Il
discorso come si vede ci porta lontano. Evidenzia questa sentenza ampi
risvolti E' una sentenza così ricca di spunti,di
riflessioni,considerazioni che per commentarla bisognerebbe scrivere
libri.
Per
il momento ci limitiamo ,per sottolineare appunto la sua portata,a mettere
a fuoco le questioni più
interessanti sollevate dalla sentenza e che si possono inquadrare per una
migliore valutazione in tre categorie:
1
Quella prettamente giuridica
2
Quella sociale-politico
3
Quella dell'arte
Dal
lato specificatamente giuridico si occupa del:
Valore
della consuetudine
Onere
prova della non punibilità in ossequio nuovo art. 111 e giusto processo
Esimente
art.54 c.p
Interpretazione
della legge "alla luce del mondo concreto"
Dal
punto di vista squisitamente sociale politico:
Sintonia
tra il dettato della legge e il "comune sentire della
popolazione"
Il
Parlamento non può tradire le aspettative del popolo(le sentenze vengono
emesse in nome del popolo )pena la disapplicazione della legge
Dal
punto di vista dell'arte:
L'arte
e la scienza devono essere libere e quindi usufruibili da tutti
L'arte
deve essere umanitaria e sociale e quindi facilmente accessibile
Anche
la New Economy depone, dunque, nel senso dell'arte a diffusione gratuita o
a bassissimo prezzo .