Fame nera
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"Fame nera", che si potrebbe chiamare "fame marocchina". Non è un modo di dire la fame che attanaglia gli extracomunitari di cui alla sentenza anticopyright. Ne è un esempio questo strano caso venuto alle cronache di recente. 

 

 

 
 
"Ho fame, arrestatemi"

La bizzarra richiesta è di un marocchino che non mangiava da giorni. Ha confezionato della finta droga e si è costituito. Ma i carabinieri hanno scoperto l'inganno.

LECCO – Tanta era la fame che ha chiesto di farsi arrestare. E’ successo ad un marocchino che, non mangiando da giorni, ha confezionato della finta droga, e si è costituito. Ma i carabinieri hanno subito scoperto l’inganno.

La bizzarra richiesta è figlia del grave stato di indigenza in cui il marocchino si trovava. Era parecchio tempo che non metteva assolutamente nulla nello stomaco. Così gli è venuta la brillante idea. Ha mescolato del fango con del piombo. Ha suonato il campanello della caserma dei Carabinieri di Mandello, nel Lecchese, e ha chiesto di essere arrestato dicendo: “sono uno spacciatore, questa è la droga”.

I militari, però, si sono immediatamente accorti che la droga era finta. E l’uomo si è giustificato affermando che “almeno in prigione si mangia regolarmente”.

(15 APRILE 2002, ORE 12:00)

http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,117126,00.html

 
  


Sarà presentato al summit un documento che chiede anche lo stop alle colture transgeniche. Diouf (Fao) riconosce: «Siete fondamentali»

Il Forum delle Ong: è un problema di diritti

Le organizzazioni non governative, riunite nella capitale: «Negato l’accesso alle risorse di base»
Roma 10 giugno 2002

Il cibo, l'acqua, la terra, la salute. Ma soprattutto il diritto a sopravvivere e a non morire di fame. Sono questi fondamentalmente i punti essenziali e diretti, sui quali si incardina il documento in discussione tra i 600 delegati nell'assemblea plenaria del Forum internazionale delle Organizzazioni non governative (Ong) inaugurato ieri a Palazzo dei Congressi che proseguirà fino a giovedì.

Non proprio, o non semplicemente un controvertice, ma un interfaccia del summit Fao, l'appendice nella quale si parlerà di realtà marginali rappresentate da oltre 2000 delegati venuti da tutte le parti del mondo e appartenenti a Ong, movimenti della società civile, associazioni agricole supportati dall' adesione di Cgil, Cisl e Uil, sindacalismo di base, il movimento dei Forum sociali e anche di Verdi e Prc.

«La fame non è un problema di mezzi ma di diritti», sono le parole più volte adoperate dal presidente del comitato italiano per il forum internazionale delle Ong, Sergio Marelli, per sviscerare il concetto della «sovranità alimentare», slogan del forum come del corteo no-global di sabato, ovvero il diritto dei popoli ad autodefinire le proprie politiche agricole e di produzione sostenibile.

«Aver diritto al cibo - spiega Luca Colombo del comitato italiano del Forum Ong e responsabile della campagna anti-Ogm di Greenpeace - significa avere diritto di accesso alle risorse di base, come acqua e terra». Ma i dati raccontano che nel mondo questo diritto viene ancora negato: «tra il 50 e il 70 per cento della popolazione mondiale è impegnato nella coltivazione di una terra che non gli appartiene», precisa Monica Pepe del Comitato italiano.

Altro tema forte del documento è quello della lotta agli Ogm con la richiesta di una moratoria sulle colture transgeniche «considerati i rischi manifesti di contaminazione e smantellamento delle comunità contadine e quelli potenziali di pericolo sanitario», spiega Colombo. Il documento si esprimerà anche sui brevetti sulla vita sancendo l'assoluto divieto.Tutte queste richieste e decisioni saranno presentate ufficialmente alla Fao all'inaugurazione del vertice. Un gesto questo anche per legittimare il Forum come interlocutore attivo e legittimo: un «battesimo» che c'è stato nel pomeriggio con gli interventi all'interno del Forum del Direttore Generale della Fao, Jacques Diouf («la vostra mobilitazione e partecipazione sono indispensabili per imprimere una svolta ai risultati negativi fin qui ottenuti nella lotta contro la fame nel mondo»). Nei prossimi giorni il Forum discuterà   anche dei piani di attuazione del documento. Proposte e azioni concrete.

http://213.26.79.24/VisualizzaArticolo.php3?Codice=1095311&Luogo=Main&Data=2002-6-10&Pagina=PRIMO%20PIANO

 

 
L'INTERVENTO DI BERLUSCONI 

Silvio Berlusconi , eletto per acclamazione presidente del 
vertice della Fao, ha detto «che è tempo di fare quello che da tanto tempo promettiamo di fare: eliminare la fame dalla faccia della terra». E ancora: "Un uomo affamato non è un uomo libero. La libertà dalla fame è il diritto fondamentale. Senza questa libertà nessun altro diritto può esistere".

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/06_Giugno/10/fao2.shtml

 

 
PALERMO: LI DEVE SCONTARE UN AMBULANTE

Cd taroccati, 10 anni

PALERMO – Dieci anni per la vendita di alcuni cd taroccati: è questa la condanna che un uomo sta scontando in carcere. Una pena che egli stesso definisce «spropositata» per un' attività, afferma, compiuta solo per mantenere moglie e tre figli. È la vicenda di Vincenzo Cernigliaro, 34 anni, ambulante irregolare, da alcune settimane in carcere per scontare dieci anni per il cumulo di una ventina di condanne per vendita di cd pirata. In una lettera, dalla cella dell' isola di Favignana manda a dire che deve scontare «una pena spropositata: non è la giustizia in cui credo, chi ha ucciso Marta Russo è stato condannato a sei anni, il suo compagno a quattro. Io non ho mai fatto male a nessuno, sono solo un ambulante con una moglie e tre figli». Cernigliaro, che a modo suo è soprattutto una artista naif, è noto a Palermo per aver scarpinato da mane a sera trainando a mano un carretto istoriato con le gesta dei paladini, da lui stesso dipinte sulle fiancate secondo l' antica tradizione siciliana. Sul cassone impilate le musicassette e i compact rigorosamente fasulli a prezzi d' affezione, che gli sono valsi i tanti infausti appuntamenti in tribunale. «Non sono pentito di quello che fatto – scrive – se a Palermo non ci fosse lavoro, tornerei ancora a spingere il mio carretto per vendere musica. Non voglio essere frainteso: come reagireste voi se un giorno, senza una occupazione, vi trovaste a dovere sfamare una famiglia?»

http://www.gazzettadelsud.it/edizioni/sicilia/edz-si.asp?ART=015

 

 
Nell'ID. 7982 di questo argomento si legge per la prima volta un tratto autobiografico di Gennaro Francione fuori dalla toga e il tocco, che fa trasparire il "movente" della propria "missione" umana, prima che legislativa, a favore di quella parte di umanità vessata dai propri simili, vittime irriducibili queste ultime, a loro volta, dell'impotenza verso la propria finibilità, esorcizzata con azioni difensive ora espiatrici ora malvage, diversificate e contrapposte appunto, dal nichilismo mistico alla cieca sopraffazione e prevaricazione fino alla criminalità.

Francione così recita:"...E’ il primo Natale dopo la tragedia della galleria di Balvano in cui morirono circa 600 persone, compresa mia nonna Giulia, contrabbandiera di guerra per dar da mangiare alla sua covata di 9 bambini...". (Gennaro Francione)

Mia madre, fu contrabbandiera, mia nonna, mia suocera. Allora era un onore sopravvivere col contrabbando perché era il modo più "onesto" di sopravvivere, perché quello della povera gente era un contrabbando per sfamare non già prima se stessi, ma innanzitutto i propri bambini, cioè i noi anta di oggi.
Altrimenti c'era il comprare la fame della gente, la speculazione, la rapina, l'omicidio e i conseguenti arricchimenti post bellici che incatramarono le coscienze.
Per questo furono assolti da Francione gli extracomunitari affamati che "avrebbero" infranto il copyright laddove alcune leggi sono modellate sui ricchi e per i ricchi in questa "Guerra Civile Planetaria" di sfruttatori e sfruttati dove spesso si confonde la vittima con il carnefice, ma che nello squallore umanitario non ci saranno mai vincitopri e vinti, ma solo scimmie impazzite che di dilaniano a vicenda.

Luigi Mari

http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=7973