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L’assassino è l’editore!
Complimenti, hai ucciso un libro, dice la campagna contro le fotocopie. Ma la colpa di chi è?
09-10-2003 - Fonte: clarence.com

"Complimenti! Hai ucciso un libro": scatta da lunedì, 6 ottobre, a poche settimane dall’apertura degli anni accademici, la sfida aperta - ma già dichiarata - al mondo delle fotocopie illegali.
Questo è quanto recita un comunicato stampa dell'Associazione Italiana Editori che fornisce anche delle cifre: la stima della reprografia libraria illecita supera i 300 milioni di euro. Tra qualche giorno partirà quindi una campagna pubblicitaria che si strutturerà in affissioni stradali nelle maggiori sedi universitarie, nelle biblioteche e nelle librerie. Ovunque, a quanto pare leggerete: "Complimenti, hai ucciso un libro!"
Lo dico senza troppi giri di parole: che muoia un libro di testo scritto da un trombone che costringe i propri studenti a comprarlo mi interessa molto poco. Non credo neanche che andrò al funerale, ma proverò comunque a dare una mano per trovare l'assassino.
Sebbene si stia parlando di libri di testo scolastici e universitari, proviamo a trattare il caso come se fosse la trama di un libro giallo. Non sarebbe molto avvincente, perché gli indiziati sono solo due: lo studente e l'editore.
La domanda che ci dobbiamo porre è questa: il defunto libro è stato ucciso da uno studente che non può permettersi di spendere un minimo di 100 euro per ogni singolo esame che sostiene o dalla casa editrice che lo vende a un prezzo inaccessibile?
Caso risolto e libro alle stampe: l'assassino è l'editore!

Capisco che l'istruzione gratuita sia un utopia, ma con quello che si spende in libri durante la carriera universitaria ci si potrebbe pagare un mutuo. Magari non per un attico in centro, ma un monolocale a Sesto San Giovanni lo porti via!
Probabilmente questi capolavori letterari vengono realizzati da un amanuense con una Monblanc costruita appositamente per l'occasione, altrimenti non si riesce proprio a capire come si giustifichino prezzi del genere.

Veniamo però al nocciolo della questione che non viene mai neanche sfiorato. Vogliamo far finta di non sapere che moltissimi docenti assegnano un libro di testo scritto da loro stessi?
Ci sono casi in cui un professore universitario ha assegnato ai propri studenti un libro di testo scritto dalla moglie. E la consorte, professoressa pure lei, ha fatto lo stesso con i suoi malcapitati allievi. Geniale! Uno così in università è sprecato, dovrebbe far parte del consiglio di amministrazione della RAI.
Cerchiamo di analizzare il messaggio che ci viene inviato. Cosa ci viene chiesto? Di sentirci in colpa se un docente universitario non percepisce il diritto d'autore su un libro che chiunque potendo scegliere non avrebbe acquistato? Di sentirci in colpa se una casa editrice che da anni spenna gli studenti facendo pagare libri anche 50 euro passa un momento di crisi?

Accettate un consiglio: non sentitevi in colpa!

La legge stabilisce che è possibile fotocopiare una parte di un libro (fino al 15%) pagando, tramite la S.I.A.E., all’autore e all'editore un prezzo proporzionato alla parte riprodotta.

Questo piccolo capolavoro è frutto di una accordo tra la SIAE e l'AIDRO. Manca solo Luciano Moggi e poi ci sono tutti!
In pratica se fotocopiate il 15% di un libro dovreste pagare più o meno il 15% del prezzo di copertina.
Sembra però che qualcuno abbia già trovato il modo di aggirare la legge: uno fa le fotocopie di un libro e le paga quanto previsto dalla legge, gli altri potranno poi fare fotocopie dai ciclostilati.
Se le copie vengono fatte da altri documenti fotocopiati, non vale il massimo del 15% stabilito dalla legge e non si è più tenuti a pagare l'equivalente del 15% del prezzo di copertina. Solitamente non si tratta di pubblicazioni del National Geographic, quindi il risultato è accettabile.

Questa battaglia degli editori ricorda molto da vicino quella che la RIIA e le case discografiche hanno perso su tutti i fronti.
A dir la verità questa è anche più insensata perché non c'è neppure l'aliquota IVA del 20% a giustificare un simile prezzo.

Per concludere cito testualmente da un altro comunicato stampa dell'AIE:
Nelle percezioni del caro prezzi degli italiani sono gli alimentari i più citati (64% dei casi), seguiti da abbigliamento (46%), svago (30%) e medicinali (28%). Solo agli ultimi posti sono indicati i libri di testo, citati dal 9% degli intervistati.
Gli italiani sono chiari anche sul tema spesa per l'istruzione: nel complesso, la voce più "pesante" in termini di costi è data dal corredo scolastico. Lo ammette più del 70% dei genitori.
Forse ho capito male, ma secondo me si tratta di un comunicato ad uso interno che tradotto dovrebbe suonare più o meno in questo modo: "Questi coglioni non se ne sono ancora accorti. Avanti così!"

Testo di Gianmarco Neri

Tratto da: www.clarence.com

rip. su

http://promiseland.it/view.php?id=658

 

 
Articolo Venerdì 2 Luglio 2004 

La Moratti alle famiglie: prendete i testi in rete, si pagano solo i diritti d’autore. Protestano editori e insegnanti 
A scuola con libri scaricati da Internet 


Zainetti degli alunni meno pesanti per legge: domani decide il Consiglio dei ministri 

ROMA «Per ridurre le spese, acquistate i libri scolastici da Internet. 
Pagherete soltanto i diritti d’autore», è l’invito del governo alle famiglie. Il ministro dell’Economia Tremonti ha inserito il provvedimento  all’interno del Dpf. Il governo legittima la richiesta di rivolgersi alla  Rete partendo dal peso degli zaini. Così, dopo decennali campagne, lo stop al borsone arriva per legge. 

Dal prossimo anno scolastico al posto dei 
libri potrebbero esserci delle quartine di fogli stampate da Internet. Ma 
gli editori insorgono: «Proposta inaccettabile». Critici anche i prof: «E’ 
la morte del libro». Domani decide il Consiglio dei ministri. 
http://ilmessaggero.caltanet.it/view.php?data=20040702&ediz=01_NAZIONALE&npag=1&file=ZAINETTI.xml&type=STANDARD

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02/07/2004  18:57:00 - Scuola: libri testo in internet

ROMA, 2 LUG - Il documento di sviluppo prevede che dal prossimo anno scolastico i libri di testo saranno disponibili anche su internet. Dalle elementari all'Universita' si volta pagina. Preferendo il web. Al punto che dall'anno scolastico successivo (2005-2006), per essere adottati dalle scuole primarie e secondarie, i testi scolastici dovranno essere prodotti nella doppia versione, a stampa e on-line, scaricabile da internet da parte delle scuole

http://www.studiocelentano.it/newsflash_dett.asp?id=8615

02/07/2004  19:43:00 - Editori: copie da web 'antieditori'

ROMA, 2 LUG - Per l'Aie e' una 'norma anti-editori' quella che prevede di scaricare libri scolastici da internet pagando solo diritti d'autore. Nella manovra che il ministro Giulio Tremonti presentera' al Consiglio dei ministri ci sara' infatti una norma che prevede la copia dei testi dal web. L'Associazione che riunisce la maggioranza delle Case editrici italiane lamenta inoltre di non essere mai stata contattata 'su una materia che li tocca cosi' pesantemente'.

http://www.studiocelentano.it/newsflash_dett.asp?id=8616

http://www.prontoconsumatore.it/detail.asp?idn=2417

5 luglio 2004   Alessandro
Quindi vi sarebbe uno sconto del 20%... ma ci avete preso per scemi o cosa?? Il guadagno medio del libraio è già 15/20% a volume scaricando il testo non ci saranno le spese di stampa e carta che ammontano a circa il 40/60% del prezzo di copertina. Ragionando per assurdo dovremmo risparmiare allora minimo il 55% rispetto al prezzo di copertina... altro che 20%!!!

 
In fondo cos'è Internet? Una gigantesca tipografia interconnessa dove finalmente ogni uomo è l'editore e il tipografo di se stesso. La terza guerra mondiale si è combattuta con zappe e penne. La penna ha vinto sulla zappa.

http://www.torreomnia.com/forum/index.asp?page=12

 

 

Libri troppo cari e faziosi:
perché non ricorrere al CD come aggiornamento
assai meno costoso del testo base?



Siamo giunti all’inizio di un nuovo anno scolastico e gli studenti, con le loro famiglie, si trovano di fronte ad un problema già noto: il prezzo dei libri è insostenibile. Certi si trovano a dover spendere cifre che sfiorano i 400 euro a figlio, e moltiplicando per il numero dei figli possono arrivare a 1000 euro. Questo non è più accettabile, soprattutto se teniamo conto dell’ inesorabile aumento del costo della vita. Famiglie con redditi anche normali fanno molti sacrifici per mandare un figlio, nel caso più fortunato, 3 o 4, in quello più disperato, alla scuola dell’ obbligo. L’Italia deve garantire ai suoi figli un’istruzione adeguata e gratuita. Perché ogni anno viene aggiornata l’edizione di un libro? Perché non si utilizzano cd-libri multimediali? Questi ultimi sarebbero facilmente aggiornabili, riutilizzabili e molto meno costosi. Non è necessario abbandonare i libro cartaceo, solo accompagnarlo con questo supporto multimediale. Se continuerà questa speculazione degli editori sui libri scolastici, l’unico risultato che otterremo sarà quello di dissuadere certe famiglie dal far continuare l’istruzione scolastica del figlio. In un mondo dove chi non ha un diploma non può lavorare neanche in fabbrica tutto questo è improponibile. Io chiedo quindi che venga ascoltata la voce di chi, come noi, grida perché almeno l’istruzione secondaria sia accessibile a tutti e perché gli editori e gli autori dei libri di testo smettano di essere sommari nel raccontare la storia. La storia d’Italia e dell’Europa deve essere raccontata alla nostra generazione perché sia possibile ricordare le gesta eroiche e non ripetere gli errori di chi ci ha preceduto. Per ottenere tutto ciò è indispensabile che tutti si impegnino per combattere questo schema di gioco che vede noi come vittime immolate per il guadagno di un mondo che non ci appartiene, ne come studenti ne come italiani. Contro il caro libri, contro i testi faziosi, per una scuola a misura di studente, teniamo la testa alta e, con coraggio, dimostriamo che siamo capaci di cambiare in meglio il nostro Paese.

Giacomo Zamperini
Presidente della Consulta
Provinciale degli Studenti

 

http://www.merateonline.it/Cgi-bin/MerateOnline/Web/Attive/Finestra_Zoom.asp?ID=28830&Sezione=MAIN

Burda, il "re" della stampa tedesca, spiega il passaggio dalla carta al web
"Stiamo vivendo la stessa rivoluzione dei tempi di Gutenberg"

"L'editoria è alla svolta, vince il digitale
Ma i giornali potranno ancora crescere"

di ANDREA TARQUINI

ROMA - La rivoluzione digitale è l'evento più importante nella comunicazione da quando Gutenberg inventò la stampa. Lo afferma Hubert Burda, uno dei più importanti imprenditori dell'editoria, che partecipa oggi alla tavola rotonda promossa dalla Fieg, "Lo scenario futuro dei media, la stampa tra crisi e cambiamento".

http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/scienza_e_tecnologia/editoria-digitale/editoria-digitale/editoria-digitale.html