Foto pedopornografiche, assolto perchè la ragazzina era consenziente
<OMISSIS> L’imputato era già assolto in primo grado, ma la Procura aveva fatto appello chiedendo la condanna perché, tra le altre cose, il ragazzo “ha detenuto – scriveva il Pg nel ricorso – per un apprezzabile periodo di tempo le foto della minore, degradandola quindi ad un oggetto”.
Secondo la Corte d’Appello, invece, non si può punire, come si legge nelle motivazioni, “la sola mera detenzione di materiale pornografico”. Nel caso concreto si parla di un “rapporto consensuale a due tra una ultra-quattordicenne e un ventenne con scambio reciproco di fotografie”. La norma, chiarisce ancora la Corte, serve a “combattere il mercato della pedofilia”, mentre non si possono “considerare illecite condotte” che rientrano, invece, “nella sfera delle libertà individuali, di cui, evidentemente, sono portatori anche i minori”, perché la “tutela dei minori non elide la loro capacità di autodeterminazione”