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Il dolo e i reati culturalmente motivati
di Giovanni Zaccaro
Le tradizioni ed il contesto culturale di provenienza dell'imputato sono
rilevanti per escluderne la colpevolezza, anche per fatti apparentemente
esecrabili come baciare gli organi sessuali del figlio? La sentenza del
Tribunale di Reggio Emilia prova a dare una risposta
Tribunale Reggio Emilia sentenza 21 novembre 2013
La colpevolezza, pur risultando correlata ai momenti soggettivi del dolo
e alla colpa, non si riduce ad essi acquisendo, per contro, rilevanza,
ai fini della sussistenza della graduazione del rimprovero anche le
condizioni in cui si è formato il processo motivazionale che ha condotto
il reo a tenere la condotta criminosa.
Un siffatto processo di soggettivizzazione consente di dare ampio
risalto al particolare patrimonio culturale dell'autore.
In particolare, i reati culturalmente motivati sono particolarmente
bisognevoli di processi interpretativi che permettano di tenere conto,
soprattutto per la valutazione della colpevolezza e della punibilità,
delle specificità del caso concreto e del contesto culturale di
provenienza del reo.
Ragionando in tale modo, il Tribunale di Reggio Emilio, ha assolto
perchè il fatto non costituisce reato un padre, cittadino albanese,
accusato di violenza sessuale in danno del figlio.
Il Tribunale ha ricostruito i fatti oggetto di imputazione, invero
pacifici alla luce delle prove orali e della circostanza che il padre,
durante i colloqui con la moglie (oggetto di captazione ambientale),
aveva ammesso di avere baciato il pene del figlio, sia pure come segno
abituale di affetto paterno.
Ha poi osservato che l'usanza di baciare il pene dei figli sia diffusa
in alcuni distretti rurali albanesi, quale manifestazione di augurio di
prosperità.
Così ragionando ha escluso il dolo della violenza sessuale.
La sentenza è una buona occasione per affrontare il tema dei reati
culturalmente motivati e dell'influenza degli orientamenti culturali e
delle tradizioni sul dolo dei reati.
Prescindendo dalla sentenza pubblicata, il tema offre molti spunti di
dibattito.
Non solo in materia di elemento soggettivo del reato, ma anche sul modo
in cui si possa provare l'esistenza di tali orientamenti culturali e sui
rapporti fra orientamenti culturali dell'imputato e valori
universalmente riconosciuti e tutelati e dunque sempre intangibili.
05 dicembre 2013
http://www.magistraturademocratica.it/mdem/qg/articolo.php?id=258
redazione@questionegiustizia.it
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AlLtro Caso: Calabria, eremita fuma marijuana:
"Lo faccio per filosofia", assolto http://www.ilgiornale.it/news/calabria-eremita-fuma-marijuana-faccio-filosofia-assolto.html
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