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E' sconcertante questa posizione formalistica assunta dalla Suprema
Corte. Il Giudice di legittimità ha completamente svalutato, trascurato
e svilito l'argomento essenziale dell'assoluta insussistenza, nella
fattispecie, del dolo di evasione, ossia la
volontà di allontanarsi dal luogo di restrizione domiciliare;
insussistenza resa evidente e chiaramente appalesata da tutte le
convergenti e univoche circostanze e accertate modalità dell'azione
(pigiama, ciabatte, spazzatura nei cassonetti sotto casa ecc). In attesa
di conoscere il testo completo della sentenza, meditiamo sul principio
di diritto che il giornalista ha così compendiato: ""Ogni
allontanamento, ancorché limitato nel tempo e nello spazio, costituisce
reato" e buttiamo a mare tutta la teoria sull'elemento psicologico del
reato, che ormai nella nuova barbarie appare cristallizzato nella sua
mera ed esclusiva esteriorità materiale, condotta oggettiva che vale di
per sé a condannare a prescindere dai motivi che
concretamente l'hanno determinata. Che squallore. |
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