IL CASO ALICE PASQUINIUn
caso di mancato riconoscimento della scriminante estetica è quello del
giudice di Bologna che ha condannato la writer Alice Pasquini
c per imbrattamento. Ottocento euro di multa per la nota
street-artist AliCè, condannata per imbrattamento dal tribunale di
Bologna. La sentenza che punisce Alice Pasquini è stata letta nel
pomeriggio dal giudice monocratico Gabriella Castore: era stata
denunciata dalla Polizia municipale e poi è finita a processo per aver
impresso alcuni dei suoi disegni sui muri della città. La denuncia
risale a ottobre 2013 e il provvedimento, nei giorni successivi alla
notizia, aveva fatto discutere e fu organizzata anche una manifestazione
in sua solidarietà.
"Chi decide cosa è arte?" ha chiesto il giudice nella sentenza.
Ma questo vale anche per lui che non può decidere. Questo quindi
avrebbe dovuto portare almeno all'assoluzione per l'in dubio pro reo.
Per non parlare della decisione favorevole anche del pubblico
ministero che aveva chiesto l'assoluzione.
Nel merito sul quesito se la Pasquini faccia arte
ricordiamo che la stessa espone le sue opere in tutto il
mondo, per i suoi disegni sui muri di periferia.
Ma oggi, ironia della sorte, c'è pure un altro
aspetto: l'istituzione museale di Bologna Genus Bononiae vuole infatti
realizzare
una mostra "strappando" i graffiti dalla strada e portandoli,
appunto, in museo. Un'idea che, a sua volta, ha diviso molto gli
appassionati.
Ad ogni modo, l'avvocato difensore di AliCè, Stefania Martelli,
ha detto che la sentenza verrà "sicuramente appellata". "Penso di
aver contribuito a valorizzare la città e non ad imbrattarla,
soprattutto perché le opere sono state realizzate in aree degradate.
Oggi invece è stato sancito il principio per cui qualsiasi espressione
artistica è reato", dice la diretta interessata.: ma le
sue opere andranno in un museo
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/02/15/foto/bologna_writer_condannata_per_imbrattamento_ma_le_sue_opere_andranno_al_museo-133502958/1/#1