Scriminante estetica
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TRATTASI DI SCRIMINANTE NON CODIFICATA MA DI ELABORAZIONE GIURISPRUDENZIALE.

 

 

Da Raffaele Celiento:

Un episodio della rivolta degli studenti della Comune I di Berlino

accusati di avere devastato un supermarket in occasione di un momento di

protesta, interpretato in sede di perizia processuale da Taubes come

provocazione surrealista così da mostrare la comparabilità della dimensione

estetica e della dimensione messianica nella sospensione del tempo storico e

del suo principio di realtà.

Tempo a termine che è proprio questo il tempo per pensare, per sentire,

per venire scossi da una chiamata.

in Paolo Perticari (a cura di) Biopolitica Minore (Roma: Manifestolibri, 2003)

 

Grazie Raffaele della preziosissima citazione.

Un altro esempio di "giustizia estetica" come la mia sentenza anticopyright.

Grazie a presto

Gennaro

 

 
L'ARTE AL POTERE. BRAVO IL GIUDICE . Dipinse un muro in strada, writer di San Sperate assolto a Milano. Il giudice ha stabilito che i graffiti di “Manu Invisible” sono arte e non vandalismo
Il graffito in una strada di Cagliari

CAGLIARI. Sentenza storica quella depositata qualche giorno fa dal Tribunale di Milano a proposito di street art e vandalismo: il giovane writer sardo Manu Invisible è stato assolto dall’accusa di vandalismo perché il suo graffito realizzato illegalmente in una strada milanese è considerato un’opera d’arte.
Con questa decisione crolla così per la prima volta il pregiudizio che accosta arte di strada e degrado: il giudice dell’VIII sezione del tribunale di Milano ha ricordato che il graffito era realizzato con l’intento di abbellire il muro di una strada periferica, già sporco e in degrado, e soprattutto riconosciuto il valore artistico dei lavori di Manu Invisible.
Il giudice ha assolto con formula piena il giovane di San Sperate che in quegli anni viveva nel capoluogo lombardo. Manu, 23 anni, era stato fermato dalla polizia la notte del 20 giugno 2011 quando dipingeva sul muro di via Piranesi. Il graffito rappresentava un paesaggio notturno milanese ma è rimasto incompleto a causa della denuncia e oggi è quasi completamente cancellato dalle scritte di altri writer. http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2014/04/02/news/dipinse-un-muro-in-strada-writer-di-san-sperate-assolto-a-milano-1.8970238

 

ASSOLTO WRITER. Il giudice di primo grado aveva deciso per l'assoluzione riconoscendo il valore artistico della sua opera, anche in virtù del fatto che il muro su cui aveva cominciato a dipingere era già pieno di scritte. Esulta il legale del writer, Domenico Melillo, per cui questa seconda sentenza è una vittoria su tutti i fronti: "una corte per la prima volta dice che questi fatti non sono degni di considerazione in sede penale, tuttalpiù questa è una condotta che andrebbe valutata in sede amministrativa. Evitando così di intasare i tribunali. Il giudice, poi, sopperisce a una mancanza del codice penale laddove non esiste un distinguo su cosa sia arte e cosa non lo sia"

http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/05/10/news/milano_assolto_il_writer_perche_il_muro_dipinto_era_gia_stato_imbrattato-113983589/

 

IL CASO ALICE PASQUINI

Un caso di mancato riconoscimento della scriminante estetica è quello del giudice di Bologna che ha condannato la writer Alice Pasquini c per imbrattamento. Ottocento euro di multa per la nota street-artist AliCè, condannata per imbrattamento dal tribunale di Bologna. La sentenza che punisce Alice Pasquini è stata letta nel pomeriggio dal giudice monocratico Gabriella Castore: era stata denunciata dalla Polizia municipale e poi è finita a processo per aver impresso alcuni dei suoi disegni sui muri della città. La denuncia risale a ottobre 2013 e il provvedimento, nei giorni successivi alla notizia, aveva fatto discutere e fu organizzata anche una manifestazione in sua solidarietà.

"Chi decide cosa è arte?" ha chiesto il giudice nella sentenza. Ma questo vale anche per lui  che non può decidere. Questo quindi avrebbe dovuto portare almeno all'assoluzione per l'in dubio pro reo.  Per non parlare della decisione favorevole anche del pubblico ministero che  aveva chiesto l'assoluzione.

Nel merito sul quesito se la Pasquini faccia arte ricordiamo che la stessa  espone le sue opere in tutto il mondo, per i suoi disegni sui muri di periferia.

Ma oggi, ironia della sorte, c'è pure un altro aspetto: l'istituzione museale di Bologna Genus Bononiae vuole infatti realizzare una mostra "strappando" i graffiti dalla strada e portandoli, appunto, in museo. Un'idea che, a sua volta, ha diviso molto gli appassionati.

 Ad ogni modo, l'avvocato difensore di AliCè, Stefania Martelli, ha detto che la sentenza verrà "sicuramente appellata".  "Penso di aver contribuito a valorizzare la città e non ad imbrattarla, soprattutto perché le opere sono state realizzate in aree degradate. Oggi invece è stato sancito il principio per cui qualsiasi espressione artistica è reato", dice la diretta interessata.: ma le sue opere andranno in un museo

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/02/15/foto/bologna_writer_condannata_per_imbrattamento_ma_le_sue_opere_andranno_al_museo-133502958/1/#1