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6 febbraio 2003
Il Csm contro Berlusconi: critiche sì, delegittimazione no
Il plenum di Palazzo Marescialli approva all'unanimità un documento contro le critiche del Cavaliere alla sentenza della Cassazione. "La riforma non sia fatta per spirito punitivo".
Dall'articolo:
''Le pronunce degli organi giudiziari di ogni ordine e grado possono essere liberamente criticate. L'esercizio di tale diritto di critica non deve tradursi tuttavia in prese di posizioni tali da delegittimare l'attività giudiziaria'', dice il documento approvato questa mattina dal plenum. Una risposta al Polo, ma soprattutto a Berlusconi, con una severa riaffermazione della separazione dei poteri.
"L'autonomia e l'indipendenza della magistratura non sono privilegi corporativi
- è uno dei passi salienti del documento - ma condizioni essenziali ed irrinunciabili dell'esercizio imparziale della giurisdizione".
E poi: "La contrapposizione tra i poteri, quando diviene patologica, può esporre il sistema istituzionale nel suo complesso a tensioni gravi".
"Il clima di forte contrapposizione politica, perdurante ormai nel tempo, sui temi della giustizia, induce il Csm ad intervenire per contribuire a superare l'attuale fase di preoccupante criticità. L'essenza e il valore della democrazia costituzionale riposano nella sovranità popolare, che è esercitata nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione - recita il documento - Lo Stato di diritto prevede la separazione dei poteri, nell'ambito della quale le istituzioni di garanzia - e, tra queste la magistratura - traggono dalla Costituzione autonoma legittimazione. La contrapposizione tra i poteri, quando diviene patologica, puo' esporre il sistema istituzionale nel suo complesso a tensioni gravi: di qui la necessità per i cittadini e per le istituzioni di contribuire, ciascuno per la propria parte, a determinare le condizioni per un confronto pacato, laico e democratico".
"Il Csm è pienamente consapevole della indispensabilità di un serio processo riformatore che affronti, con visione unitaria, senza pregiudiziali e con il rispetto dei principi e dei valori costituzionali, i numerosi problemi, anche di natura ordinamentale che la giustizia pone ed intende essere rispettoso delle scelte che appartengono al legislatore - dice il documento - particolarmente sui temi dell'accesso, formazione, valutazione, incompatibilità e responsabilità e dei magistrati. Il Csm è disponibile a fornire il proprio contributo nei limiti delle competenze e con spirito di leale collaborazione''.