La Bufala Celentano
Home Up Arrivederci e grazie La prova della bara una realtà scientifica? La Costituzione d'Europa Avvocato 2000 News degl'Innocenti La Bufala Celentano Baby pensione per tutti TAVOLO DELLA MORTE Francione finalista al Betti Sistema bipartisan Consulta pro indizi Cyberunderground Carta diritti Luce color Maroni Bella punizione! Contro furti cellulari Giudice on line Anniversario Balvano Pro Safiya Grottesco al Potere Cronaca Salerno CSM contro Castelli Inchiesta ONU Sciopero giudici Link di Pappagallo Lavorare ammazza Giudice USA contro Morte Partito MP3 Papa No Global Scossa alla Giustizia Tonache & Toghe Cost sotto brac Contro toghe roventi Furto depenalizzato Guerra a toga rossa Congresso MD CSM contro Berlusca Pro 50 Contro patteggiamento allargato Intermittenti Tribunale per l'Arte Giudice è politico Il Giudice Pazzo Giudici matti Evviva Temi Creatrice Eccessiva penalizzazione Diritto anticonico Europa giudiziaria unita Asta inversa Proprietà popolare della moneta Legge bloccagiudici Contro Patriot Act Arte e pace Convegno pedofilia Donne al Parlamento Abbasso i notai Burattini innocui Temi su misura Giusto Dalai? Merimanga Testa o Croce Avvocati per niente Omicidio virtuale? Condanna a morte Legge Ragnatela Caro TV Contro dialer Cicogne Come Natura crea, Ciriello conserva Giustizia a Formello Giudici down Giallo Leopardi Meridione e crimine Toga racconta Processo Caravaggio Imposimato a Nepi Diritti umani DASEIN Intervista a Francione Libertà Internet Toscana antibrunetta Incostituzionale reato clandestinita' Piu' libri piu' liberi Intervista a Francione sulla giustizia Intervista Femmag Enrico De Nicola Diritto e Letteratura Francione Fondatore del Mu-A Giudice di pace creativo Premio Ripdico 2006 Premio Ripdico 2012 GialloLatino in toga Intervista di Sashinka a Francione Diritto e letteratura Ok prostituzione online Emoziioni

 

Per La BUFALA CELENTANO procedi per   direttissimaaaaa....

http://www.studiocelentano.it
                  

oppure per procedura traversa....

             http://www.grazia.net

 

oppure fatti un... ESpresso!

 

BURLE ONLINE / IL SITO TRAPPOLA PER AVVOCATI
Beffati da Celentano
Di nome fa Francesco. È un togato. E ama le provocazioni. L'ultima? La finta ricerca di un legale per una sexy-diva
di Sabina Minardi (Da L'Espresso on Line)

Celebrità cerca avvocato. Si richiede prestazione gratuita in cambio di pubblicità... Centinaia di avvocati online, davanti alle curve di Raffaella Ponzo, attrice della scuderia di Tinto Brass, non resistono. E abboccano. Temerari: «Conferiteci l'incarico, potrebbe nascere un'intesa professionale, e forse umana, molto interessante». Allusivi: «Sono un avvocato spiccatamente penalista». Audaci: «Questo sono io in costume». In vena di dettagli: «Ho un'ottima posizione economica, amo il Brasile, possiedo una Bmw».

Qualcuno però protesta: «La Rete ci ha tradito. Tutte le mail sono servite per fare della facile morale. Che ne sarà ora dei nostri dati personali?». Perché, nel frattempo, arriva la burla. L'editore del sito, l'avvocato Francesco Celentano, pubblica i risultati. E compone un quadro non proprio politically correct della professione. Dimostrando come, in relazione alla Rete, le regole deontologiche facciano acqua da tutte le parti. «Ho smascherato una realtà di grande ipocrisia», se la ride Celentano, che da Foggia aggiorna una delle riviste giuridiche più visitate della Rete. «Hanno additato il mio sito come strumento per farmi pubblicità. Ma è inutile nascondersi: Internet è per tutti il mezzo più ambito per raggiungere nuovi clienti. E con queste regole qui non si sa bene che cosa sia lecito fare e cosa no. Sono stato letteralmente bombardato di e-mail», prosegue, «nonostante si parlasse di gratuità e pubblicità, entrambe vietate dal codice deontologico. Comunque i colleghi stiano tranquilli: i dati sono stati distrutti».



Abbiamo partecipato scherzo- samente... si difende l'avvocato Andrea Lisi, uno di quelli che ha risposto all'appello. «Il messaggio e l'immagine facevano pensare a una delle sue solite provocazioni». L'avvocato Celentano non è infatti nuovo a sortite del genere. Lui stesso ammette una «condotta editoriale alternativa», con pin up sempre in copertina. C'è una novità in tema di danno biologico? Ecco il fondoschiena in primo piano. Per non parlare delle sue clienti più celebri: con la scusa di raccontare come è riuscito a riappropriarsi dei loro domini, ecco le foto di Eva Grimaldi, Flavia Vento, Serena Grandi. «Se avessi il tempo illustrerei tutto il codice civile», confessa lui. «In fondo fa piacere a tutti trovarsi di fronte una bella donna mentre si discute di argomenti serissimi». Ma le sanzioni, la deontologia ? «Macché. Studiocelentano.it non è il sito di uno studio legale, ma una testata registrata. E il Consiglio dell'ordine si è congratulato con me».

(30.11.2000)

 
 

Cambiamo i connotati alla Bufala 
ovvero, Bufala 2: Battiamo il ferro finchè è caldo

di Vincenzo Iapichino



O Padre Pio 
intercedi presso Dio 
perchè la nostra professione 
possa riposare sulla missione 
cercando il bisognoso 
per essere famoso 
non la celebrità 
ma la "carità"! 
Per porre mente 
a combattere il prepotente. 
E' una battaglia dura 
fa che non ci prenda la paura 
che proviamo gusto 
ad essere a fianco del giusto 
che ha una certa dignità 
anche se non ha celebrità. 
Non renderà famosi 
ma di più: coraggiosi. 
Avremo lottato 
per un abbandonato 
e dal suo dolore 
nascerà tanto amore. 
Per una civiltà 
che più non ossequierà 
la celebrità.


La miccia sta per raggiungere la bomba.
Però, ho paura che il fuoco possa spegnersi prima che la raggiunga. Ognuno deve sentire questa responsabilità: di contribuire a mantenere alta la fiamma finché la bomba dei problemi non scoppi, coinvolgendo l'umana società, affinchè prenda coscienza della necessaria soluzione dei problemi che affliggono la categoria degli avvocati.

La scalpore, ovvero la deflagrazione, serve per conquistare il consenso pubblico, alimentandolo col convincimento che i problemi del difensore hanno diretta conseguenza sulla vita sociale, e soprattutto sulla Giustizia. Se i cittadini non si rendono conto che la serenità dell'avvocato, che si costruisce con appropriata formazione, con assenza di problemi, con una certa indipendenza nell'esercizio delle sue funzioni, è indispensabile ad una effettiva e valida difesa dei suoi diritti, lascerà sempre l'avvocato solo con i suoi problemi, a far da mediatore tra il cittadino stesso e una Giustizia ammalata.

Se si vuole creare movimento d'opinione affinché il legislatore tuteli le funzioni del difensore, dandogli i giusti poteri, la giusta indipendenza, e il giusto rispetto, bisogna convincere la gente che ogni attacco alla libertà, alla cultura e ai diritti del difensore è attacco alla Giustizia, e quindi alla società stessa. Nel momento in cui i giudici si stanno dimostrando sensibili ai richiami sociali, e ai vari movimenti d'opinione, e il legislatore facilita l'esercizio di una tale "sacra funzione", riconoscendo finalmente all'avvocato il potere di compiere indagini direttamente, sarebbe deleterio che la classe degli avvocati non alzasse un po' la voce.

Possibile che molti colleghi non si rendano conto della svolta epocale che stiamo per iniziare a vivere? Possibile che non assaporino questa grande evoluzione-rivoluzione, giuridica da una parte e tecnologica dall'altra, che tanto può dare alla Giustizia e alla società? Incomincia a vacillare il potere economico, che si vede trafitto da sentenze che rendono finalmente giustizia ai più deboli (vedi: rispetto del divieto degli interessi sugli interessi, di interessi usurai, di clausole vessatorie, ecc.).

Il giudice, in questo periodo, sente il bisogno di dar seguito alla voce del difensore quando egli evidenzi le sofferenze di un cittadino maltrattato e a volte vittima della burocrazia. Ecco i giudici che annullano le sanzioni amministrative, e arrivano addirittura a condannare le Prefetture a pagare le spese dei procedimenti. Giudici che mettono sotto accusa gli autovelox e i telelaser, sebbene omologati. Giudici che richiamano la P.A. al rispetto dei diritti di difesa e del principio di imparzialità e trasparenza. Addirittura, c'è il giudice che si scaglia contro il processo indiziario, rimandando gli atti alla Corte costituzionale. A tal proposito, il giudice Francione si batte in favore della prova scientifica e contro i semplici indizi. Quanti avvocati stanno sostenendo la sua ordinanza contro il processo indiziario?

La Magistratura e il legislatore, in questo periodo, dimostrano molta attenzione ai problemi dei più deboli e della loro difesa giuridica (vedi: giusto processo: riforma art. 111 Cost., poteri del difensore, ecc.). Ma questo entusiasmo e questa maggiore sensibilità giuridica possono smorzarsi ove l'avvocato, insieme alla sua costante, riconosciuta vigilanza, non evidenzi, soprattutto con i nuovi mezzi che le tecnologie offrono (a tal proposito, ci dichiariamo pronti a supportare ed amplificare la voce del collega che voglia dire la sua sui problemi inerenti l'esercizio della professione), le varie difficoltà che, a causa anche dell'attuale ordinamento giuridico, incontra l'avvocato per difendere in modo soddisfacente la persona debole, che a volte si trova ad essere contemporaneamente vittima del deliquente e degli ingranaggi burocratici. Urge far capire alla gente che l'avvocato non cerca privilegi per sè, ma cerca giusti poteri per dare risposte concrete a chi chiede giustizia.

Caro avvocato anonimo, ho letto la tua risposta. Non volermene, ma excusatio non requaesta, accusatio manifesta. Questo tuo volerti giustificare, e nel frattempo soffocare i problemi reali che attanagliano la categoria, mi fa quasi tenerezza. Questa mia affermazione la devi prendere nel senso buono. Intendo dire che al mio segnale di comprensione, di solidarietà, di comunione per problemi che appartengono a tutti gli avvocati (o almeno, a quelli che esercitano come Dio comanda), non devi tirarti indietro, evidenziando quasi la mancanza di qualsiasi problema. Se è così, e cioè se non hai subito, a causa dell'esercizio della tua professione, minacce larvate o palesi, o umiliazioni ad aspettare dietro ad una porta di un funzionario qualsiasi, o lesinare una fotocopia da un impiegatuccio, o avere un cliente p.o. che non ha i soldi per comprare le marche da bollo per la costituzione di parte civile, o dover lesinare al P.M. la proposizione di un appello per una p.o., ecc., se non hai mai avuto difficoltà a reperire un provvedimento legislativo o giudiziario, ecc., allora devi ritenerti veramente l'avvocato più felice del mondo. Ma io, caro anonimo, ritengo che cerchi esclusivamente di nascondere le tue amarezze, che sono poi le amarezze che appartengono ad ogni avvocato che veda la sua attività come una missione. Ma proprio per questo, proprio perchè sono sicuro che tu vuoi combattere a fianco dei diseredati e degli indifesi, allora devi, in nome di una società evoluta e solidale, gridare insieme a me le difficoltà formali e sostanziali che non permettono, in una società moderna, una idonea difesa all'indigente.

Caro anonimo, secondo te è normale che in relazione ad un argomento così importante, e che riguarda anche la vita quotidiana del difensore, gli avvocati stiano zitti? Io, a mezzo del mio sito, ho cercato di stimolare i colleghi affinchè i problemi della categoria venissero a galla. Ci voleva la Bufala Celentano per creare un po' di movimento. Mi sei capitato tu, e mi sei servito come interlocutore per esprimere il mio disappunto di fronte alla rassegnazione che evidenzia qualche collega, che va dicendo "tanto non cambia niente", "a che serve parlare", "nessuno ti ascolta", "i giovani vogliono tutto cotto e cucinato", ecc. E adesso, cosa mi fai? Ti tiri indietro anche tu? Non dici: "il collega Iapichino ha ragione di gridare perchè al difensore non viene riconosciuto il giusto ruolo, a cui è chiamato necessariamente, ove si voglia rendere giustizia effettiva"? Allora, caro anonimo, vieni a combattere con noi. Vedrai, in questi giorni tutti parleranno della Bufala, compresi i mass media, ma pochi saranno gli interventi degli avvocati, e ciò mi amareggia molto. Come vorrei sbagliarmi. Come vorrei che a studiocelentano.it arrivassero 200, 300, 1000 email di avvocati che dichiarino la loro volontà di dare il proprio contributo per la nascita di un movimento di opinione che abbia come conseguenze il riconoscimento, anche legislativo, della "sacra" funzione del difensore. Come vorrei che a capeggiare il tutto ci fossi tu!(anonimo) Con un nuovo nome, magari! Se proprio non vuoi dare il tuo, con quello di... "notorio".

Avv. Vincenzo Iapichino