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Magistrati in sciopero il 6 giugno
L'astensione decisa dal direttivo dell'Anm. Anche Magistratura
indipendente aderisce per non rompere l'unità della categoria. Ma se il
25 il governo rimetterà la riforma nel cassetto, l'agitazione sarà
sospesa.
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"Schiaffo dei magistrati sciopero contro
Castelli"(Il Nuovo)
http://www.ilnuovo.it/nuovo/hp/0,1008,,00.html
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I
Nodi del contendere
«Un attentato all'autonomia e all'indipendenza dei
giudici»
ROMA – Una riforma dai meccanismi «subdoli e insidiosi» attraverso i
quali si compie un «attentato al cuore dell'autonomia e dell'indipendenza
dei magistrati». Il presidente dell'Anm, Antonio Patrono, non usa giri di
parole per contestare, punto per punto, in apertura dell'assemblea
nazionale del sindacato delle “toghe”, il ddl di riforma
dell'ordinamento giudiziario varato dal governo lo scorso 14 marzo. I
“nodi” della vertenza per cui l'Anm ha proclamato sciopero il prossimo
6 giugno riguardano principalmente l'istituzione della scuola della
magistratura in Cassazione, le modalità di nomina dei magistrati della
Suprema Corte, l'allargamento dei consigli giudiziari, il meccansimo delle
separazione delle funzioni tra giudici e pm. Ecco, in sintesi, i motivi
della protesta dei magistrati.
CORTE DI CASSAZIONE. Attualmente ne fanno parte magistrati con almeno 20
anni di anzianità giudicati idonei dal Csm. Con la riforma la Suprema
Corte sarebbe composta per metà da magistrati valutati dalla nuova «Commissione
speciale per funzioni di legittimità» istituita presso il Csm e composta
interamente da persone indicate dal ministro della Giustizia; per l'altra
metà, invece, da magistrati anche con soli 10 anni di anzianità che
abbiano superato un concorso speciale dinanzi a un'altra commissione
presieduta dal primo presidente di Cassazione. In questo modo – lamenta
l'Anm – la Cassazione diventerebbe «uno stranissimo organo composto in
parte da persone gradite al ministro della Giustizia e in parte da persone
cooptate» dai vertici della Suprema Corte.
SCUOLA DELLA MAGISTRATURA. La riforma prevede che la scuola (con il
compito di organizzazione dell'attività di tirocinio e formazione degli
uditori giudiziari e di aggiornamento professionale) venga istituita
presso la Corte di Cassazione e non, come invece chiede l'Anm, presso il
Csm.
RIFORMA CONSIGLI GIUDIZIARI. Forniscono pareri sull'attività di giudici e
pm. Attualmente sono composti da magistrati del distretto di Corte di
Appello, mentre con la riforma ne faranno parte, tra gli altri, anche gli
avvocati. Ma in questo modo – sostiene l'Anm – un giudice o un pm
potrebbe essere valutato dallo stesso avvocato al quale abbia dato torto o
si sia opposto in tribunale.
SEPARAZIONE FUNZIONI GIUDICI-PM. Per passare da una funzione all'altra, il
magistrato deve avere un parere di idoneità della scuola e si deve
trasferire in un altro distretto. Secondo l'Anm questo è un «meccansimo
così rigido da prefigurare in pratica una vera e propria separazione
delle carriere».
http://www.gazzettadelsud.it/edizioni/interni/edz-in.asp?ART=027 |
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