Una carta dei diritti nella giustizia per il cittadino
di
Gigi Trilemma
L'Associazione Cittadinanza Attiva ha elaborato una «Carta
dei diritti del cittadino nella giustizia».
Il documento, presentato il 16 novembre dall'Ordine degli Avvocati
in 27 Tribunali italiani, elenca i sette diritti sino ad oggi trasgrediti
dalla farraginosa macchina della giustizia.
1)Il
diritto all'informazione
è riferito non solo a tempi, procedure, spese e conseguenze di un
processo da comunicare con chiarezza alle parti coinvolte, ma anche
all'esigenza di collocare nei tribunali adeguata segnaletica. E' altresì
necessario personale facilmente identificabile, al quale rivolgersi
per chiedere indicazioni.
2)Il
diritto all'accesso alla giustizia va
garantito soprattutto economicamente viste le spese diventate talmente
onerose da non poter essere sostenute da tutti.
3)Il
diritto al rispetto è
invocato per gl'imputati per cui vale la presunzione d'innocenza finché
non se ne dimostri la colpevolezza ma soprattutto per i testimoni, sia
nell'assunzione della testimonianza che nei tempi di escussione spesso
interminabili con reiterate e infruttuose chiamate.
4)Il
diritto alla privacy è
rivendicato in modo particolare per i procedimenti civili connessi al
diritto di famiglia come nel caso dei divorzi. Ma anche per i processi
penali va garantito, evitando di far incontrare nei corridoi, prima
dell'inizio dell'udienza, le controparti.
5)Il
diritto ad un processo celere,
perché come è stato detto "Non c'è cosa più ingiusta della
lenta giustizia".
6)Il
diritto del cittadino di partecipare all'amministrazione della giustizia
attraverso forme
di interlocuzione con le autorità competenti, di utilizzare aule
adeguate e prive di barriere architettoniche.
7)Il
diritto ad usufruire di una giustizia di qualità sia
in rapporto alla qualificazione degli operatori sia come efficacia dei
provvedimenti. Capace, in sostanza, di concretizzare le sentenze, per
esempio erogando i risarcimenti spesso stabiliti ma mai corrisposti.