ADORABILE(SOLO)
GIULIA
di
Agius & Francione
Abbiamo
visto la Maschera e il Volto di
Luigi Chiarelli e con altrettanto entusiasmo ci siamo lanciati nell'Adorabile
Giulia di Marc-Gilbert Sauvajon, uscendone solo parzialmente
soddisfatti.
Il
confronto tra i due testi non regge. Il primo un autentico capolavoro, il
secondo leggero ai limiti del banale, una commedia brillante decisamente démodé.
Lui
Michele, lei Giulia non sposati, una figlio diciassettenne, conviventi non
si sa bene se in nome del primitivo amore tra di loro, o in nome di un
amore comune: il teatro. Cercano vie alternative alla loro crisi
coniugale, l'una attraverso un flirt moderato con un avvocato, l'altro
ingaggiando una relazione con la proprietaria del teatro, con cui rischierà
di convolare a (in)giuste nozze. La vicenda, si risolverà a lieto fine
con l'incontro di Giulia e Michele in nome dell'amore tra di loro e per il
teatro.
Un
montaggio parallelo dall'intreccio piuttosto ovvio. Se la storia in sé
"non fila" tutto si regge comunque
sugli ennesimi pezzi di bravura della Parisi e di Ammirata, capaci in sé
a tessere con sobrietà la trama del racconto e innalzarla qua e
là con colpi di teatro di chiara marca innovativa rispetto al
testo originario.
Di
adorabile il testo, infine, ha solo Giulia, la protagonista, alias la
Parisi, ineguagliabile con la sua grazia, il suo sorriso, la valanga delle
sue capacità tecniche a sopperire alle carenze del testo, coadiuvata
nello sforzo dal bravo Michele-Ammirata
e dal suo cast.
Ammiriamo,
comunque, il coraggio del maestro
plautino e lo invitiamo caldamente a proseguire mettendo in scena testi di
autori italiani viventi.