MARCHETTO ANTIFREGOLI
Di Agius & Francione
Al teatro Parioli di Roma fino al 12 maggio va in scena Marchetto,
trasformista da Zero a Marilyn.
Ennio
Marchetto è autore, regista insieme a
Sosthen Hennekam e
interprete di questo spettacolo di trasformismo nella miglior tradizione
di Fregoli, Lindsay Kemp e
Brachetti, innovando e velocizzando il sistema grazie all’uso della
carta e della caricatura indiziaria.
Applaudito
nei teatri di tutto il mondo e vincitore dei più prestigiosi premi
internazionali, lo spettacolo di Marchetto è di assoluta originalità; in
scena solamente pezzi di carta colorata e un attore dall'inesauribile e
travolgente fantasia. Con l’ausilio
di forbici e cartone, parrucche e accessori, create insieme all’ex
stilista di moda Sosthen, Marchetto fa rivivere una galleria spettacolare
di celebrità della musica, del cinema, dell'arte e dell'attualità, una
quarantina (su un repertorio di 200)
interpretate con abiti, acconciature e accessori tutti
rigorosamente cartacei su un tappeto musicale dì brani cantati in
playback, ciascuno dei quali contribuisce a caratterizzare una determinata
star e a creare un ritmo incalzante.
La
costruzione dei personaggi avviene con schizzate repentine nel retroscena. Talora in
scena stessa è un susseguirsi pirotecnico di trasformazioni immediate da
un costume all’altro, con similitudine di senso, di parola, di forma dei
vestiti. Così il costume da
lupo nasconde sotto un comicissimo Lucio Dalla; Biancaneve si trasforma in
Renato Zero che canta la sua favola; il rotondissimo sumo diventa la gonna
circolare di una ballerina del cafè chantant.
Per
non parlare dei gesti caricaturali ma sempre con estremo garbo su una Mina
grassoccia e affamata, su una Barbra Streisand presa di siluetta con un
nasone che si fa naso di Pinocchio, su una
Monna Lisa occhieggiante
incorniciata.
Non
bastando il multiplo cronologicamente successivo, Marchetto lo
contestualizza. Diventa così una cantante negra in groppa a un altro
negro che pure canta con tanto di movimenti di bocca
artificiali. Oppure impersona Pavarotti con addosso le figure degli
altri due tenori, pronto ad accoltellarli, a impiccarli, quanto meno a
soffocarli col suo famoso fazzoletto multiuso(omicidio, pulizia fronte,
asciugamanino per le ascelle). Addirittura il funambolo si porta indosso
un intero gotico coro di frati che intonano un elevato canto
gregoriano.
"Sono sempre stato attratto dal
trasformismo, ma ho anche cercato di trovare una mia idea che non si
limitasse all'imitazione troppo perfetta del personaggio” afferma
Marchetto che in ciò spinge alle estreme conseguenze Fregoli, quasi
ribaltandolo e creando uno spettacolo di trasformismo assolutamente
originale e innovativo. In effetti nello spettacolo il ritmo è
superiore alla stessa perfezione dell’imitazione, essendo più
importante l’indizio del personaggio che non la sua completa immagine.
Ciò per dare l’idea, di uno show incalzante, che lasci senza
fiato, fatto - come dice il trasformista - “interamente di carta... Un
autentico cartone animato vivente".