C'è gente che è venuta via
inutilmente da Roma e va via delusa. Un giovanotto chiede
balbettando se domani sera è assicurata la presenza di Brignani a
Cerveteri e l'organizzatore dice candido di non saperne
nulla.
Cerveteri? "Metrò" dà Brignani al
Colle Oppio il venerdì 17. Che Brignani come sant'Antonio sia anche
maestro di bilocazione?
"Capitolo terzo... la storia continua"...
Insomma qua si lavora al lancio del nome comunque e
dovunque, si pratica il gioco d'azzardo di creare nomi teste d'ariete,
indipendentemente dall'esecuzione dello spettacolo per lanciare
manifestazioni altrimenti destinate a rimanere nell'ombra.
A Ladispoli una certa organizzazione di spettacoli
pure di un certo livello non ha neppure l'ufficio stampa!
Una gentile signora dall'altra parte del filo
s'informa e annuncia che gli organizzatori non praticano né ingressi
gratuiti né riduzioni. Capite? Mercificazione allo stato puro del
prodotto. Non conoscenza della deontologia dello spettacolo, delle leggi
di pubblicità garantite dalla stampa e del rudimentale ma
redditizio giuridico baratto per cui si garantisce al giornalista
l'accesso in cambio di un pezzo sullo show!
Tutt'al contrario per l'Assessorato alla Cultura di
Rieti che con soli 90 milioni con soli, con una politica accorta di
coinvolgimento di sponsor, realtà locali e delle stesse compagnie, è
riuscito a mettere su una serie di spettacoli di gran qualità, ma
soprattutto con un ufficio stampa all'altezza per ricevere i giornalisti
e metterli in condizione di fare il loro lavoro.
Il non plus ultra della bassa strategia
dell'Estate Romana è la
megamanifestazione fantasma Metropolis - Costa Loca annunziata in lungo
e largo su "Metrò".
Ci rechiamo ad Ostia per vedere lo show di Jimmy
Fontana ma non solo del cantante, ma della struttura non c'è neppure
l'ombra al Lungomare Caio Duilio.
Proviamo a comunicare con il numero di
referenza e non risponde nessuno. Ormai l'abbiamo imparato.
Quando non rispondono o c'è perenne segreteria telefonica, gatta ci
cova... Non è così? E allora li avete visti sul lungomare Paola e
Chiara l'11 agosto, Vasco Rossi il 17 agosto e Alexia, Max Giusti e
Renato Zero?
Noi dell'Antiarte predichiamo proprio questo: un
no-global a questo sistema che con la scusa di una falsa
qualificazione fa apparire sempre le stesse persone nell'agone dello
spettacolo e dà spazio a organizzatori d'azzardo. Quando il mondo sarà rovesciato coi nostri mezzi pacifici
sarà la volta di una nuova democrazia antiartistica, dove la cosa
pubblica in fatto di arte sarà retta dagli stessi artisti con un
unico grande progetto. Rimettere in circolo i soldi pubblici e privati
a rotazione per permettere a tutti davvero di esprimersi scalzando
dalla loro poltrona d'Euterpe i furboni del posto fisso all'Estate
Romana.