LE RAGIONI DEL DIAVOLO
Di
Gennaro Francione
Al teatro Agorà di Roma è andato in scena con successo di critica
e di pubblico la pièce “Le ragioni del diavolo” su testo di
Francesco Cuccurullo, per la regia di
Carlo Cianfarini.
La storia è quella di un patto faustiano che il diavolo
stipula non col sangue di un colto ma di un contadinotto, accettando in
cambio dell’anima di trasformarlo in un bel cavaliere. Ciò gli dovrebbe
consentire di catturare il corpo della meravigliosa principessa, la quale
è contesa da un altro cavaliere con tutti i crismi della nobiltà e delle
armi. Questi, preoccupato delle mire del nuovo venuto, decide di ricorrere
alla fattucchiere che, amiche.amanti del diavolo, invece di
somministrargli un filtro d’amore, gli danno una bella purga. Gli
effetti si faranno sentire nel giorno stesso del duello quando il forte
cavaliere sarà abbattuto con un colpo di spada del tamarro mascherato.
Magistrale l’impostazione della scena dell’Inquisizione che fa
giustizia del poveraccio e lo manda al rogo, con una sentenza
preconfezionata, malgrado le dotte e pragmatiche disquisizioni del frate
difensore.
Alla fine si disvelerà la tresca. Dietro il capo
degl’inquisitori si nasconde la stessa bella principessa che ne è
l’amante, pronta scappare
con lui per Barcellona per poi ucciderlo lungo il viaggio per acquisirne
gioie e ricchezze.
In "Le ragioni del diavolo”
ci sono tutti gli ingredienti delle favole: maghi,
streghe, cavalieri, fanciulle, duelli, incantesimi, diavoli; ma
nonostante l'ambientazione non si tratta di una favola, bensì di
un'antifavola. I personaggi vivono le loro vicende ribaltando il mito. La
morale è semplice: il diavolo non è come lo sì
dipinge dì solito, questa volta è
lui a non conoscere ipocrisie, ed è strumento dei personaggi che lo
circondano E il bene? Tra diavoli, ipocrisie e debolezze, il bene cede di
fronte al male.
Un plauso al regista Carlo Cianfarini per la capacità di
mutare di scena in un “teatro filmico” con ritmo incalzante dei suoi
14 attori, sulla base di trucchi di luce e con pochi oggetti. Un osanna da
parte dell’antiarte(http://antiarte.studiocelentano.it) per il coraggio
di mettere in scena un nuovo autore.