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Mentre si parla tanto di crisi della editoria italiana ed un libro su tre non vende ne anche una copia, appare sorprendente e rivoluzionario quello che un piccolo editore di provincia è riuscito ad ottenere.
Vi anticipiamo l'intervista del titolare della casa editrice Scipioni pubblicata dal GIORNALE DELLA LIBRERIA, che sarà in distribuzione nei prossimi giorni in tutte le librerie d'Italia.
 
 

 

 

-LIBRI liberi, economici e raffinati, epicurei e impegnati, religiosi e anticlericali, goliardici e filosofici, sempre stimolanti, bizzarri, giocosi e, sopattutto, curiosi.

Piccoli libri per grandi curiosi. Libri per sorridere e per riflettere.Non vogliono propinare verità assolute e neanche intendono ammannire il sapere nei modi e nelle forme di alta concentrazione enciclopedica che caratterizzano i Bignami.

A scriverli o a curarli – questi sollazzevoli ”libercoli” da farmacia – non sono fior di sapientoni, ma persone innamorate che vorrebbero trasmettere il loro innamoramento per la sapienza – scientia sapis, scienza saporosa – anche agli altri.

 

* Felice Scipioni, il titolare della omonima “casa editrice”, sta parlando dei suoi “gioielli”: gli eleganti volumetti della collana “Curiosità del Giardino di Epicuro”. Dodici novità all’anno con punte di vendita fino a venti/trentamila copie per alcuni titoli, pur nell’assenza totale di strutture minime. Neanche un dipendente. Promozione e distribuzione in Libreria, inesistente. La sede: un casolare di campagna alle falde del Monte Starnina, nei pressi del lago di Bolsena, ove vive da epicureo con la sua biblioteca personale di 32.000 volumi.

Gli chiediamo dove vende tutti questi libri che produce. Nella sua risposta è appena velata una discreta dose di orgoglio.

 -Con pochi librai ho un rapporto diretto di conto deposito, ma i Librai, quelli con la L maiuscola, i Re - come li chiama Elias Canetti - mi esorcizzano quando non mi ignorano. Ho sempre pensato che i libri si vendono “anche” in libreria. Ed allora ho chiesto ospitalità ai Bar, alle Trattorie, ai Tabaccai ed a qualche edicola delle stazioni ferroviarie, per lo più in una fascia di territorio compreso nella Maremma tosco-laziale. Il risultato è manifesto nei due esempi che adduco:

-         Ristorante - Bar “La Molinella”, superstrada Orte-Viterbo: fatturato del reale venduto al netto dello sconto del 35%, per il periodo giugno 2000/giugno 2001, L.10.830.000.

-         Edicola Minucci, atrio SS.FF di Pisa: fatturato del venduto al netto dello sconto del 40% per il periodo maggio 2000/giugno 2001, L.9.028.000.

Se tanto mi dà tanto – e sfido gli editori “veri” a vendere altrettanto con i loro ricchi cataloghi di libri reclamizzati e strombazzati – lascio intuire che tipo di risultati si potrebbero raggiungere con una diffusione capillare supportata da un po’ di pubblicità finora del tutto sconosciuta.

Con buona pace dei librai ai  quali non rivolgo rimproveri: fanno il loro mestiere di mercanti che smerciano prodotti reclamizzati e imposti da altri. Ma non vengano a parlarci di cultura.

 

* E allora, Scipioni, che cosa aspetta ad “uscire” dalla sua Maremma?

-Finchè sarò io ad operare (ho già una nipotina che aspetta di prendere le redini) non farò mai quello che non mi è possibile gestire da solo. La mia è un’editoria ludica e tale deve restare.

 

*Eppure è ancora viva l’eco di un autorevole personaggio che dalle colonne di un importante quotidiano ha decantato la raffinatezza e la bontà dei suoi “libricini”…

-E’ capitato recentemente che Indro Montanelli abbia dedicato una “Stanza” sul Corriere della sera a due libri della collana “Curiosità”, scritti da Paolo Granzotto. L’illustre giornalista diceva di trasferire, alla sera, uno di questi “raffinati” volumetti, sul comodino da notte e di leggerne un capitoletto  prima di spegnere la luce. Così qualche centinaio di migliaia di potenziali lettori hanno potuto essere informati dell’esistenza del minuscolo editore Scipioni, ma quando – questi avventori/lettori -  si sono riversati nelle “Librerie In” per chiedere “Il piacere dell’italiano”, si sono trovati davanti un libraio stizzito che a bocca storta ha mormorato: “robaccia, non teniamo questi libri”. La maggior parte dei Librai, invece, hanno vestito i panni del principe di Condè: “Scipioni?  E chi è costui”?  Mentre Scipioni se la ride , se la canta e se la suona, questa volta con l’aiuto inaspettato e non richiesto di Indro Montanelli, al quale tuttavia sono grato per le sue scelte in controtendenza , attuate – come nella fattispecie - fino agli ultimi giorni di sua vita. ( Mi pare di vederlo,da buon toscanaccio,  ridere di gusto, anche lui, occhieggiando sornione dall’aldilà.)  

 

*Lei pensa che ogni editore potrebbe diffondere con esito positivo i propri libri sfruttando canali alternativi?

-Sappiamo tutti che un libro, appena stampato, nella migliore delle ipotesi viene inviato nelle librerie e dai commessi posizionato di costa negli scaffali. Chi lo nota tra varie migliaia di libri? Dopo un paio di mesi viene rimosso soltanto per essere di nuovo inscatolato e rispedito al mittente. Bisogna far posto ad altri futuri “cadaveri”. Infatti soltanto se questo libro è poco commerciabile viene “venduto” (sic!!) all’impropriamente detto “becchino del libro” per antonomasia, in quel di Rimini, e da qui fatto affluire nelle librerie d’occasione. Ma il libro di buona vendibilità prende la via del macero per essere – horresco referens - “intercettato” dagli “intermediari” e finire nelle bancarelle dei napoletani a 3.000 lire al “pezzo”.

Personalmente concepisco il libro come capacità di godimento . Gioisco nell’inventarlo , lo seguo nella mente dei miei autori e continuo a limarlo insieme a loro anche dopo che mi hanno inviato il testo. Titoli e contenuti debbono venire incontro alle esigenze primarie di ogni essere umano: la vita intesa come piacevole avventura. I libri non come strumenti per istruirci, per superare gli esami, per trovare lavoro…ma come occasione per assaporare quella gioia inesprimibile che si conquista con quel meraviglioso , unico,  insostituibile giocattolo che è il nostro cervello. Libri come carburante, cervello come motore. Libri come allegrezza, come  “pensiero immacolato”...

Sono convinto che l’istruzione, il lavoro…per quanto importanti,  sono soltanto i corollari di una lettura intesa come piacere e non come dovere.

 

*Quali sono le caratteristiche e gli argomenti dei volumetti della collana “Curiosità”?

-Non ci sono argomenti privilegiati. Sono fogli di carta spalancati sull’esistente del quale intendono fotografare gli aspetti più inconsueti e strani.Il prezzo al publico è inferiore del 70% rispetto a quello di mercato

 

*La scuola ha delle responsabilità nella disaffezione alla lettura?

-Ha detto un grande scrittore autodidatta, Prezzolini: “la cultura sta alla scuola come l’amore sta al matrimonio”. Amore e matrimonio dovrebbero essere un connubio fecondo e, invece, sono spesso due termini in antitesi. E così è per la scuola e la lettura. Finchè non avremo insegnanti mossi dall’amore e dalla passione per il sapere, non avremo degli innamorati, e  per indurre qualcuno ad innamorarsi è indispensabile aver subito, noi per primi, il travaglio dell’innamoramento.

 

*Una sua impressione sul mondo editoriale, in particolare sulla piccola editoria?

-Io sono soltanto un improvvisatore che intende divertirsi e far divertire inventando libri. Non posso dar consigli se non quello di smetterla di piangersi addosso, prendendosela coi grandi editori che farebbero la parte del leone. Ognuno fa il suo mestiere. Diamo ali alla fantasia.. Gli Editori sono la categoria più suscettibile di rinnovamento. Nascono e muoiono celermente. Quando nascono tutti pensano di far soldi.. Indubbiamente chi si occupa di libri subisce il fascino della carta stampata ed è facile preda della megalomania.

 Finchè la lettura non sarà ritenuta un bene primario, una necessità per vivere, e finchè 2 libri su 3 che vengono stampati continueranno a vendere soltanto 4 copie, non c’è da nutrire manie di grandezza. I libri sono il genere commerciale più povero. Vendere un libro è l’impresa più difficile. A meno che non si voglia stampare libri spillando soldi ai tanti aspiranti poeti e scrittori, dei quali è piena l’Italia, o usufruendo di sovvenzioni da Enti pubblici . Non ha importanza se poi questi libri finiscono per ammuffirsi negli scantinati degli enti stessi, salvo a subire maggiore svilimento per essere distribuiti gratuitamente nelle strade, nella speranza di tacitare le coscienze ree di sperpero di pubblico danaro.

SCIPIONI -  loc. Valle dell’Aia, 01018 Valentano (VT) – Tel. 0761/420198 – Fax:0761/453686

Sito Internet: www.leggendogodendo.com  -   e-mail: fescipi@tin.it

 

 
 
 

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Last updated: maggio 08, 2005.