Il
cromatismo metamorfico di Napoli nelle canzoni di Peppe Barra
di
Agius
& Francione
Villa Ada, Roma 11 luglio 2003
Ogni apparizione di Peppe Barra é un evento da ricordare. E' Barra
che annienta lo spettatore, lo lascia attonito e stupito.
Dopo aver pubblicato nel 2001 il fortunato CD Guerra e dopo
l'apparizione cinematografica come grillo parlante del recente Pinocchio
di Benigni, eccolo di nuovo nella sua straordinaria
performance in duetto col virtuoso maestro di violino Lino
Cannavacciuolo.
Peppe Barra in concerto segue il suo ennesimo
affascinante percorso
"in grado di accordare sulla medesima tastiera vocale i ritmi
della tamurriata e la giocosa vocalità dell'opera buffa, le
filastrocche popolari insieme alle barcarole di Procida e alle
storie di re e viandanti".
Sempre attento alla ricerca della tradizione canora della sua
terra, l'artista napoletano si
lancia nella sua opera di contaminazione non sempre felice stavolta, ma
salvata dall’energia travolgente nel repertorio dei molti brani classici,
delle opere personali o di autori a
lui vicini. "Ricercare Napoli raccoglierla nei suoni della sua memoria
orale, nelle propagande melismatiche dei suoi mercati, lungo le brezze dei
suoi porti, attracchi a loro volta di numerosi intrecci e passaggi colti
sul confine". Questo il sogno e l'attività di
Peppe Barra, sensibile cronista privilegiato della forza del canto e
degli accenti mobili del suo
dialetto e della tradizione musicale della sua terra, in cui vengono a
sfumare col minimo sforzo i consueti spartiacque del mondo classico e del
mondo popolare.
La sua mimica straordinaria ha regalato nel passato grandi
interpretazioni, che vissute sul filo della più profonda concentrazione,
hanno saputo soggiogare il proprio pubblico.
La
sua presenza per la terza volta consecutiva nella rassegna di Villa Ada
non fa che testimoniare come il suo calore e il suo affetto abbiano nel
pubblico romano un fedele e attento ammiratore.