SAPORE DI OSTIA,
SAPORE
DI RUDY
di
Agius & Francione
Per
la rassegna “Sapore di Ostia” al
Nuovo Teatro Magellano è andato in scena giovedì 14 agosto Rodolfo
Valentino il musical di
Harold Troy con Raffaele
Paganini per la regia di Claudio Insegno
(traduzione e adattamento Paolo Orlandelli; musiche Maurizio
Fabrizio; coreografie Silvie Mougeolle; scene Francesco Scandale; costumi
Silvia Morucci; light designer Massimo Tomasino).
E’
la storia di un italiano sbarcato in America come tanti per fare fortuna,
destinato a diventare
un mito grazie a una fugace apparizione nel mondo della celluloide
e ad una morte tanto inaspettata quanto misteriosa. Un artista, un esteta,
un latin lover che ha incoronato il tipo classico di bellezza mediterranea
a modello di seduzione universale.
Lo
spettacolo di Ostia scorre gradevole, grazie soprattutto
alla parte mimica e ai balletti riuscitissimi malgrado il poco
spazio scenico a disposizione, con una musica che solo
a tratti raggiunge picchi di autentica originalità.
Molto belle la scena
al ralenti della scazzottata di Valentino col giornalista che lo
accusa di essere omosessuale e quella
a montaggio parallelo tra la moglie Natacha e l’amante lesbica,
il cui canto d’amore è parafrasato
dai balli susseguentisi di altre tre coppie lesbiche.
Gradevole è anche
l’ironia che copre a piene mani il mondo della celluloide e le manie dei
cinematografari, travolta peraltro da un finale troppo funereo, mal
conciliatesi con la figura dell’eroe leggendario che non muore
mai e in genere con la leggerezza tipica del musical.
Molto belli i costumi riproducenti in maniera assai accurata abbigliamenti
dell'epoca e dei film più famosi interpretati da Rudy.
Un cast nutrito di 21
artisti su cui eccelle Paganini col suo fisico asciutto e scultoreo
che, con le sue ardite sperimentazioni antiartistiche, ripercorre singolarmente i fasti di Valentino, essendo anche lui
stesso attore
versatile, ballerino, cultore dell’eleganza e della cura del corpo.
La
morte di Valentino è tuttora avvolta nel mistero ma è certo che dal
momento della separazione dalla moglie fino alla morte, Rudy fu
profondamente infelice.
Lunga
vita e felicità a Paganini, danzatore degli dei e dei divi di Hollywood.