di
Pietro Spagnulo
La
memetica (o scienza del meme) è una nuova disciplina nata da un
concetto coniato da Richard Dawkins nel 1976 nel suo best seller
"Il gene egoista".
L'idea,
apparentemente semplice, è che esistano delle unità di
trasmissione della cultura, dette memi.
In altri termini, i memi sono le idee che, trasmesse da mente a
mente, acquisiscono una sorta di vita autonoma e manifestano una
loro caratteristica capacità di diffusione e replicazione.
Esistono pertanto dei memi "forti" cioè con alta
capacità di diffusione e replicazione, e memi
"deboli", con scarsa capacità di diffusione e
replicazione.
Ad esempio, uno slogan pubblicitario può diventare un meme
quando comincia ad essere ripetuto dalle persone ed utilizzato
nelle conversazioni. Un meme può essere un ritornello musicale
che viene fischiettato dalle persone. Ma un meme può essere
anche un'ideologia, una teoria scientifica, una religione.
Dal
punto di vista della memetica, non è importante quanto un'idea
sia vera o profonda, ma come e quanto si diffonda e si replichi.
La forza di un meme, dunque, non deriva dalla sua verità o
bellezza, ma da una serie di altri fattori che sono appunto
l'oggetto di studio della memetica. Come si spiega l'enorme
successo di alcune canzoni rispetto ad altre? Come si spiega la
forza di alcuni messaggi pubblicitari rispetto ad altri? Come si
spiega il diffondersi di ideologie o di culti a volte balordi o
distruttivi?
La memetica risponde a queste domande individuando alcuni
"pulsanti" mentali che sono particolarmente sensibili
ad alcuni tipi di memi. Si tratta dei pulsanti istintivi (fame,
sesso, protezione dei bambini, pericolo) o di pulsanti culturali
(strettamente legati alle ideologie dominanti o di nicchia). Se
un'idea tocca alcuni pulsanti sensibili allora si installa, si
replica e si diffonde. Indipendentemente da quanto sia vera,
valida profonda o bella.
Se
da un lato questo modo di guardare alle idee ed ai prodotti
culturali degli esseri umani può sembrare freddo, addirittura
cinico, in quanto non si occupa dei loro valori e delle loro
verità, ma solo della loro capacità di diffusione, d'altro
canto ciò consente un esame impietoso di alcuni fenomeni
sociali, culturali o politici, rivelandone aspetti altrimenti
nascosti.
Tutti sanno, ad esempio, che la politica si avvale sempre di più
dei potentissimi mezzi di informazione chiamati media. Ma ciò
viene considerato comunemente come la componente meno nobile e
solo di superficie, mentre viene riservata ai contenuti della
politica la parte nobile e seria.
Dal punto di vista della memetica, invece, la politica si gioca
in massima parte ad un livello di lotta di memi. I memi più
forti vincono. E non sempre i memi più forti sono i più validi
o i più veritieri. I professionisti dell'immagine manipolano le
informazioni in modo da costruire a tavolino dei memi che
abbiano maggiori possibilità di affermazione.
L'idea
di meme ha una forza dirompente nel panorama culturale, proprio
per il suo impietoso mettere a nudo alcuni fenomeni di cui tutti
parlano e che tutti in qualche modo intuiscono, ma di cui pochi
registrano e studiano sistematicamente il peso.
E'
importante inoltre ricordare che la memetica è una disciplina
piuttosto complessa a cavallo tra psicologia, antropologia,
genetica e sociologia. Ciò implica una gran quantità di
domande teoriche a cui gli studiosi di memetica, i memetisti,
provano a dare risposte con sofisticate argomentazioni. Chi è
interessato ad approfondire l'argomento può certamente
consultare un gran numero di siti dedicati alla memetica in gran
parte in lingua inglese. Gli unici due siti italiani dedicati
alla memetica sono www.virusdellamente.com
e memetika
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