Body Worlds,
l'horror si fa arte
Il governo britannico ha dato l'ok alla controversa mostra
di Gunther von Hagens, un patologo tedesco che espone
cadaveri imbalsamati. Ha già riscosso successi in
Giappone, Germania e Svizzera.
|
|
|
|
LONDRA – Feti imbalsamati, polmoni
mangiati dal cancro, il corpo di una donna incinta al
settimo mese. Sono solo alcuni dei soggetti dell’arte di
Gunther von Hagens, un patologo tedesco la cui mostra
dell’orrore ha sollevato numerose critiche. Il governo
britannico ha dato l'ok alla mostra, nonostante ci siano
dubbi sulla provenienza dei corpi.
Body Worlds , questo
il titolo della manifestazione, mette in mostra 175
parti del corpo e 25 cadaveri interi. Von Hagens li
plastifica estraendo i liquidi dai tessuti e
sostituendoli con una sostanza sintetica, per poi
immergerli in un bagno di silicone. Diventano così
delle specie di statue, invero alquanto macabre.
|
|
|
Dopo la richiesta del
medico-scultore di portare la sua mostra nel
Regno Unito, il governo inglese rispolverò una
legge dell’84 che regola l’utilizzo dei cadaveri
e la carta dei diritti umani del 1998. Esaminati
tutti i cavilli legali e considerati i principi
a cui si ispira la legislazione inglese, gli esperti
hanno dato l’ok a von Hagens. La mostra aprirà i
battenti nella capitale britannica sabato 23 marzo.
|
Il medico si difende dai
numerosi critici che lo attaccano dicendo che la sua
non è arte vera e propria, ma piuttosto un modo per
mostrare alla gente l’anatomia umana. La sua
mostra ha già fatto il giro del mondo, Giappone,
Svizzera, Austria e
|
|
Germania, con più di otto milioni di visitatori.
“Ogni giorno cinque persone ci donano il loro corpo –
dice von Hagens – abbiamo donatori da ogni parte del
mondo e non mi aspetto che la Gran Bretagna abbia un
comportamento diverso”.
Non è dello stesso avviso il quotidiano inglese The
Guardian, che in un articolo pubblicato il 17
marzo insinua che la provenienza dei cadaveri sia
tutt'altro che chiara. "L'anno scorso - scrive
il quotidiano londinese - Von Hagen ha acquisito 56
cadaveri dall'Accademia medica di Novosibirsk, in
Russia. Una fonte indica che erano prigionieri,
barboni e malati di mente i cui corpi non
furono reclamati dopo la morte". |
|
(21 MARZO 2002, ORE 12:30)
|
|
http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,112650,00.html
|
|