Sedie
Home Up TOSCA ALL'OLIMPICO ARDA VIRAF AD OSTIA ANTICA MINORE RAPITO SARAH BERNHARDT BRIC-A-BRECHT ANTIARTE.SCACCO AL RE EMOZIONE MELIES AMERICAN CIRCUS ANTIARTISTA KIRCHER TAVOLO DELLA MORTE Life_sharing PROGETTO LIBERA Opera Buffa Akasha conversation doc poesia doc Tribù dell'Antiarte Net Art Estetica dei Virus Poesia in azione Tribu dell'arte Antiarte Traviata Aulularia antiarte Il Tappeto di Battiato La Noia del Califfo Grandantitalia di Fiorenzo Miseria e nobilta' Scacco all'uomo Csardas Stuntman Antiarte Olimpo Croccolo Lauzi Antiartista Al Gessi L'Antisoldato di Stravinskij Antivedova Bilancio E.R. Cyberunderground Microeditoria alla grande Cybernumeri attentato AntiFalstaff Diario di un pazzo Eunoè Scipioni derubato Antiteatro Calvo Antifilippica Netica Modus in Antiarte Esercizi Patafisici MMM Ecumenismo e Cinema Antischerzi di Cechov Florilegio Cella liscia G6 Sedie Un bel milione Il berretto dei pupi Amico di papà Spettacolo Gobbo Folial Necroart Bottega Horror CyberCyrano Romanziere artificiale Frutto del Fuoco The Big Sea Le ragioni del diavolo Marchetto antifregoli Antivita indiana Battiato 2002 Teo Atellano Esmeralda Ammirata Antiarte Messico Folk Antiarte Gerusalemme Notturno Chopin Antinapoletano Bisbetica Antiarte Bella di Franzutti CasinAventino Platinette Filumena Battimano Sarto per Teatro Giulietta e Romeo Rocky Horror Show T.T.T. Mysteria Eduardo Camuffato DUDDA Memetica Artisti contro guerra Kisse me Intermittenti Peppe Barra Strauss senza stress Tribunale Arte Gala Nurejev Maschera e Volto Vecchia e Nuova Sapore di Rudy Adorabile Giulia Madre Teresa Pro Visar Suicidio pro patria Karelia  e Dagostino Micrologus Monstrum Izzo Musica urbi et orbi IMPRONTE DI MARCELLA BOCCIA Credo di Ballard Oxa a Lavinio Lettera agli artisti Antiarte e anticopyright Brandenn La Porta di Bronzo Gli Shape Saimir Scarichiamoli Misteri di Praga Vangelo di Giuda Sindaco antiartista La Lupa Manuale x scrittori Casting stories UnKaya Poeti albanesi La magia della solidarietà Castigo mores premi Villaggio Reality Carmina Burana di Franzutti Biagi all'Italiana Antiarte Butterfly Giselle for Peace Commedia degli Errori Antiarte e libretto operistico Psiche di Barra Processo all'asino Il Leone Selvaggio Sacro Codice Arte e Impresa Fumetto Rosanera Bellezza Urbana Ben Hur Live The Quartet Le Nuvole di Zingaro Antiarte al Pime

 

Up 

!manifes3.jpg (35090 bytes)

 

 

SEDIE  VUOTE ALL’AMBRA

 

di

Agius & Francione

 

 

 

           Va in scena al teatro Ambra Jovinelli dal 12 al 24 febbraio 2002 Le sedie di Eugene Ionesco        con Adriana Asti e Giorgio Ferrara. Regia, scene e costumi di Tullio Pericoli.

           La pièce, al secondo anno di repliche, esprime nello stile tipico di Jonesco l'impossibilità di comunicare, la morte della parola e del dialogo, l'incapacità di esprimere sentimenti ed emozioni, ma allo stesso tempo il bisogno continuo e insopprimibile di confrontarsi con l'altro, di tormentarlo e di tormentarsi. Su tutto lo sguardo tragicamente ironico dell’autore che affermò: "La comunicazione è  difficile, ma non ho mai pensato che fosse impossibile, altrimenti non avrei scritto nulla".

          Il sottotitolo de “Le sedie”, il cui testo originale risale al 1952, è "farsa tragica", ad illuminare il fatto che non si tratta né di una commedia né di un dramma in senso classico, ma piuttosto di tragedia farsesca, caratterizzata dall'assenza di senso, dalla  catastrofe della speranza nel “vuoto nero nero” dell’esistenza. La «farsa con atrocità»  richiama un  riso color  verdastro, frutto del grottesco amaro che genera il sogghigno, coi due buffoni in scena esprimenti humour noir  poiché la posta in gioco è la loro stessa vita, il tuffo nella loro morte.

            I protagonisti sono due vecchi, un uomo e una donna, lui novantacinquenne, lei novantaquattro anni. Due, numero magico per Ionesco, per il teatro dell'Assurdo   di Aspettando GodotFinale di partitaDelirio a du

         In un luogo e in un’epoca imprecisati, comunque su un'isola simbolo dell'estraniamento dal mondo, i due vecchi rievocano in modo alquanto contraddittorio e frammentario la loro esistenza passata, fino a che sono presi dall'ansia di trasmettere un messaggio di fondamentale. Scuotendosi dal loro abituale torpore, organizzano una megaconferenza perché il vecchio maresciallo(d'alloggio) possa comunicare un importante “messaggio” all’umanità, rappresentata da quel pubblico che attendono numeroso con invitati ad altissimo livello che approdano alla loro isola. 

   Nessuno raccoglierà il loro appello: ad ascoltarli solo una distesa infinita di sedie vuote. Infatti       ricevono solo visite virtuali in quantità montante, al che accalcano nello spazio scenico le sedie vuote su cui si siedono gl'invitati virtuali, la bella signora, il colonnello, il fotoincisore fino a  nientemeno che... l'imperatore in persona. Ci sono davvero tutti nella scala sociale, ma poi non c'è nessuno. "Ecco - scrive Ionesco - si tratta dell'assenza, della vacuità, del nulla. Le sedie sono rimaste vuote perché non c'è nessuno… Il mondo non esiste per davvero".

Il messaggio misterioso cui allude il protagonista è davvero il Vuoto. Nel paradosso attuale della finta massima comunicazione degli avanzati  utenti di Internet, la piéce è più che mai attuale, esprimendo l’incapacità radicale di comunicare. Emblematica al riguardo è la figura finale “dell'oratore silenzioso che squarcia il proprio simulacro e s'accampa, degradata statua del Commendatore, nella farsa della nostra loquace inesistenza”.

           Unvivace  balletto di sedie con un ritmo incalzante che ricorda i vaudevilles di Feydeau, certo con ben altra atmosfera e intenzioni in un finale tipico del teatro dell’assurdo.  I due protagonisti della vicenda si esprimono per frasi fatte, tiritere insensate, schermaglie verbali, giochi linguistici, esprimendo in chiave tragicomica tutta l’angoscia di due esseri umani che, giunti al capolinea dell’esistenza, tentano di interrogarsi sul senso della vita.

            Un duetto composto, animato da una giusta  di verve, quello di  Adriana Asti e Giorgio Ferrara. Ottima la  regia di  Tullio Pericoli  capace di rendere il momento metafisico dell’autore franco-rumeno, riproducendone con sapienza le atmosfere dilatate, rarefatte del tempo inesistente e dello spazio suggerito flebilmente da un lento sgocciolare d’acqua.  Un mélange riuscito per uno spettacolo curioso, divertente, capace, dopo lo straniamento iniziale,  di trascinare il pubblico, coinvolto esso stesso con una spettacolare rottura della Quarta Parete della Asti Mascherina verso l’ebbrezza del Nulla.

   

 
                                
 

Copyright ANTIARTE2000 (anno 1999).
For problems or questions regarding this web contact adramelek@tin.it.
Last updated: maggio 08, 2005.