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Madama Butterfly, la farfalla dell'antiarte
di Agius & Francione
Nel magnifico scenario delle Terme di Caracalla si è svolta la rappresentazione dell'opera Madame Butterfly di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Orchestra e coro del Teatro dell'Opera diretta dal Maestro Fabrizio Maria Carminati. Interpreti principali: Cio-cio-san Susanna Branchini; Suzuki Renata Lamanda; F. B. Pinkerton, il Commissario Imperiale Alessandro Gaetani. Tutti bravissimi ma superlativa l’interpretazione della Branchini sia come cantante che come attrice. Sublimi come canti e coreografia i cori che sottolineano l’ambivalenza dolcemente lirica e insieme fortemente drammatica della storia. In chiave antiartistica sottolineeremo le contaminazioni che portarono alla nascita dell'opera patrimonio dell'Umanità prima ancora dell'autore-genio Puccini. Reduce dai trionfi di Tosca (1900), Puccini era alla ricerca di un nuovo soggetto che gli consentisse di esprimersi a quel grande livello iniziale. Molti testi furono presi in esame grazie alla costante azione di stimolo di Luigi Illica, ma Puccini era restato impressionato enormemente, nel 1898, da una tragedia giapponese vista a Londra. Era la Madame Butterfly, riduzione teatrale curata da David Belasco di un racconto omonimo di John Luther Long. Così come Shakespeare si ispirò a una storia italiana per il suo capolavoro Giulietta e Romeo, così fece Puccini andando a bagnarsi nel Tamigi per creare un'opera nuova. Gli ultimi anni del XIX secolo vedevano il diffondersi di un vezzo culturale, l'orientalismo, e ciò creava ulteriori contaminazioni nella produzione di storie e di musiche. Per una resa quanto più fedele all'idea orientale del soggetto, Puccini si documentò minuziosamente, facendosi aiutare da una nota attrice giapponese, Sada Yakko, e dalla moglie dell'ambasciatore nipponico, dalla quale si fece descrivere usi e costumi di un popolo che su di lui esercita grande fascino. Alla fine uscì fuori il capolavoro cui oggi assistiamo giocato sull'alternanza semantico-musicale di una tradizionae italo-americano nipponica come si rileva per dirne solo una nell'uso dell'inno americano. Butterfly, questa sera, ancora una volta volava su Caracalla come la prima volta il 29 giugno 1947 col suo leggero battito d'ali, ricordandoci che le contaminazioni aeree che legano tutte le arti fondano capolavori artistici di cui vero depositario del diritto d'autore è solo uno: l'Uomo in Grande.
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Copyright ANTIARTE2000 (anno 1999).
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