Ieri mattina tutti i quotidiani del
viterbese davano la notizia ,diffusa dai carabinieri, di un reato insolito
e alquanto sorprendente: dalla sede dell’editore Scipioni in Valentano,
ignoti ladri hanno rubato circa 5000 libri ( non scolastici ) scelti tra
le dodici novità editoriali della collana "Curiosità del Giardino
di Epicuro", fiore all’occhiello della piccola casa editrice
maremmana.
Nel riportare la "notitia criminis", ai cronisti è
sfuggita l’importanza e l’eccezionalità dell’evento: i ladri
avrebbero potuto rubare tappeti persiani, computer, oggetti preziosi … e
invece no, hanno preferito rubare libri e in quantità, per venderli e
ricavarci danaro.
Davvero una notizia incoraggiante , addirittura entusiasmante, di
quelle che servono a ridarti il gusto di vivere. Finalmente il libro
acquista dignità e valore. La merce più negletta e che più di ogni
altra mal si presta ad essere commercializzata, può diventare oggetto
privilegiato di furto.
Il titolare della casa editrice è un gaudente epicureo che fa
l’editore per divertirsi e nel contempo vorrebbe prospettare la lettura
come un piacere e non un dovere.
Questo furto non lo induce alla disperazione. Il rincrescimento che
prova è compensato dalla certezza che i suoi libri "vanno a
ruba". E se i ladri verranno scoperti – cosa abbastanza probabile
– dichiara fin d’ora di rinunciare a costituirsi parte civile.
"Mala tempora currunt": così recita un vecchio aforisma
latino, ed a ragione. Ma il furto denunciato è anche un segnale di
speranza. Forse tempo verrà che potremo dire: "Bona tempora currunt".
Infatti se ci sono ladri di libri vuol dire che ci sono o ci saranno anche
i lettori (categoria ritenuta in via di estinzione) e
CHI LEGGE:
SI PROTEGGE – ESCE DAL GREGGE –
IL MONDO REGGE – DETTA LEGGE
Felice Scipioni