), che,
con una verve accattivante che hanno solo i napoletani, ci descriveva ciò che pochi
secondi dopo avremmo visto.
Prima di andare avanti vorrei farvi dire in sintesi chi è Georges
Mèliés, nato nel 1861 e morto nel 1938.
Georges Méliès, lartista
presto dimenticato perché troppo geniale. La sua si può
affermare chè vera "Antiarte".
Mèliés, introdusse nel cinema l'invenzione,
svelando le attitudini narrative del cinema,
trasformandolo in un vero e proprio spettacolo.
Ricostruì i suoi racconti visivi: II viaggio
nella Luna, 1902, II melomane, 1903, II regno delle
fate, 1903, II viaggio attraverso
l'impossibile,
1904 e Alla conquista del Polo,
1912. Inventò una serie di trucchi, tutti in teatro di posa,
ed in alcune occasioni colorò a mano le immagini registrate sulla
pellicola, fotogramma per fotogramma.
I suoi films ottennero in breve tempo una
grandissima popolarità e furono venduti e
imitati in tutte le parti del mondo, modificando
profondamente l'obiettivo
principale del commercio cinematografico, che passò dalla vendita
degli apparecchi allo
sfruttamento dei fìlms.
Nei films di Mèliés cè linvenzione, la
creatività che, ancora oggi, fa impallidire
il bravissimo Spielberg. Se si pensa che allora non esisteva il
computer e che le
scene venivano provate e riprovate davanti alla macchina da ripresa sul
tre piedi
(invenzione anche questa di Mèliés, come la regia
cinematografica).
Immaginate nel 1902 girare un film con un razzo che va sulla luna e
ritorna
sulla terra (è stato come vedere dal vero lallunaggio del Lemme
e il suo amma-
raggio), la variante è che lequipaggio non parte con i razzi a
propulsione atomica
ma lanciato da un cannone. Il ritorno è casuale, la palla chera
stata "sparata" per
portarli sulla luna si stacca dalla roccia cui era rimasta attaccata e
finisce in mare,
dove lequipaggio viene recuperato. I trucchi cinematografici che
oggi chiamiamo
"effetti speciali" sono semplicemente meravigliosi e
inenarrabili, bisogna vederli.
Ci stavamo godendo le meravigliose immagini de "Il regno delle
fate" quando
è giunta la notizia che sarebbe venuta la grande attrice
cinematografica Maria Denis
e lemozione prese possesso di Pantieri, e sconvolse il programma.
Per i giovani e i giovanissimi occorre spiegare chi è Maria Denis,
nome d'arte
di Maria Esther Beomonìe, nata a Buenos Aires nel 1916, attrice
cinematografica
che esordì nel 1933 e si affermò nel 1934, nel film Seconda B
di Goffredo Ales-
sandrini, rivelando il volto di ingenua maliziosa. "Il suo
personaggio era quello
di una studentessa, la quale - con crudele civetteria d'adolescente -
gioca uno
scherzo a un non più giovane professore, impersonato da Sergio
Tofano".
Nell'ambito della produzione eclettica in cui l'attrice venne impiegata
fece un certo spicco nel 1938 Napoli d'altri tempi di Amleto Palermi, dove i
tratti della sua grazia popolaresca e del suo carattere erano fissati da Vittorio De Sica
nella canzone "II ritratto di Ninetta" (lattrice ha donato al Museo
labito che indossava in quel film. In quel periodo la Denis fu la partner di De Sica
in diversi film). Un'esperienza abbastanza indicativa nel campo della commedia venne un
anno dopo con Documento, di Mario Camerini, cioè il miglior direttore di
recitazione dell'epoca, e in cui lavoravano due mostri sacri del teatro come Armando
Falconi e Ruggero Ruggeri. Venne poi, nel 1940 L'assedio dellAlcazar di
Augusto Genina.
Il regista che ne intuì le intense possibilità recitative fu
Ferdinando M. Poggioli, il quale, sempre nel 1940, la diresse in Addio giovinezza,
e un anno dopo in Sissignora. "Nel primo, ispirato alla commedia di Camasio
e Oxilia, la Denis espresse la spontanea delicatezza di Dorina, la sartina che vive un
amore senza domani per uno studente, sullo sfondo della vecchia Torino".
Anche più efficace fu Sissignora, dal romanzo di Flavia Steno,
dove interpretò con patetico pudore la figura di una servetta. "La sua fresca
bellezza era dapprima anche qui illuminata dall'amore impossibile per l'attraente
marinaio, nipote delle padrone. Poi veniva il rapporto con la nuova padrona e col suo
bambino, e l'attrice lo viveva, fino all'estremo sacrificio, con un commovente
struggimento".
La Denis, attinente al tema della Tavola Rotonda, introdusse il
dialogo sul
"Racket dellarte" spiegandoci in qual modo questa "orrenda
organizzazione
criminale" fece sparire dal circuito cinematografico il
bellissimo Film di Romolo
Guerrieri (alias Romolo Girolami): "Salvo
DAcquisto". "Il film che narra la storia
vera del vicebrigadiere dei Carabinieri (interpretato da Massimo
Ranieri) che si
sacrificò facendosi fucilare dai tedeschi nel 1944 per riuscire a
salvare un intero
paese (Palidoro a venti chilometri da Roma) dalle rappresaglie
annunciate e
imminenti. Il clima politico-sociale è ricostruito con fedeltà. Il
soggetto è di Giuseppe
Berto come anche la sceneggiatura.
Presentato a Venezia, ricorda la Denis, venne subito classificato come
un inno
al nazi-fascismo e tolto dal circuito. Mi domando quanti di voi siete
riusciti a vederlo.
Per il prosieguo della "Tavola Rotonda" vengono rispettati
gli interventi di
Gennaro Francione e il mio, che il buon José Pantieri, era tanto
emozionato quasi
stesse vivendo un sogno: seduto accanto alla sua attrice preferita.
Reno Bromuro