LA NUOVA E LA VECCHIA COMPAGNIA DI CANTO
POPOLARE
di
Agius &
Francione
Al
Centrale del tennis di Roma è di scena la Nuova compagnia di canto
popolare.
Il gruppo nasce nel 1970 col preciso intento di diffondere
gli autentici valori della tradizione del popolo campano. Lo straordinario
successo che ottiene al
Festival di Spoleto del 1972 e del 1974 segna il suo lancio
internazionale. Da allora il gruppo è sempre sulla cresta dell'onda.
Sulla capacità tecnica dei musicisti e in particolare dei due cantanti
nulla dire. E' sul genere di musica che ci sono nate delle perplessità.
Chi scrive – il componente napoletano del duo
giornalistico - vide la Compagnia esibirsi agli esordi con grande successo
a Sorrento, sarà stato nel ’72. L’ha rivista 5 anni dopo al Castello
Sforzesco di Milano. La rivede dopo 30 anni
e un po’ di delusione l’ha provata.
Del
vecchio “sacro” repertorio è rimasto ben poco, con pezzi nuovi dove
alle sonorità arabo-mediterraneo, che costituiscono il nucleo originale
della nostra tradizione canora partenopea, se ne sostituiscono altre di
chiara marca celtica. Tant’è che all’inizio, anche l’altro
componente del duo, che è maltese, si chiede se non abbiamo sbagliato
concerto.
Il pubblico, comunque, per la maggior parte applaude
e allora di fronte a pezzi come O guarracino che hanno
subito pure essi una bella strapazzata d’avanguard(Per la cronaca
darle di santa ragione in napoletano si dice fare uno "vecchio
e nuovo")il dilemma è quello solito.
Il classico o il moderno? Forse siamo vecchi noi e la colpa è nostra:
eravamo venuti a sentire la Vecchia Compagnia di Canto popolare, invece era la Nuova. Troppo Nuova.
Ci è mancato stavolta lo spirito dell'antiarte, ma all'emozione non si
comanda.