L’ASINO PROCESSUALE DI
DURRENMATT
Gennaro
Francione
Al teatro dell'Orologio di Roma la giovanissima compagnia teatrale
“DoveComeQuando” ha messo in scena uno divertente testo contemporaneo
dall'elegante umorismo: Processo per l'ombra di un asino di
Friedrich Durrenmatt, un radiodramma adattato per il teatro dal bravo
regista di Pietro Dattola (con Andrea Cardinali, Flavia Germana de
Lipsis, Giuseppe D'Adduzio, Elena D'Angelo, Adriano Ferrarato, Katia
Marotta, Maria Teresa Mazza, Giovanni Vuolo).
Nella Grecia
antica, un dentista affitta un asino per un intervento urgente fuori
città. Durante una sosta, nasce una disputa tra lui e l'asinaio, perché
il dentista si riposa all'ombra dell'asino, a quanto pare non compresa
nell'affitto dell'animale. In tribunale, il giudice è sul punto di
convincerli a desistere, quand'ecco che s'intrufolano due avvocati... ed
è la fine: il processo va avanti e il caso giunge a coinvolgere
sacerdoti, armaioli, i pirati e molti altri, assurgendo in breve tempo
ad un affare di stato dalle dimensioni e conseguenze inimmaginabili...
Elegante e
ironico fino all'assurdo, Durrenmatt parla del passato per dialogare al
presente con una commedia esilarante attingendo ai temi del teatro
processuale che Dattola interpreta con garbo e compattezza.
E’ stato
detto dal giudice scrittore Elia che “tutto il teatro è processo” nel
senso che ogni azione drammaturgica processa una situazione a fini
comici o drammatici. Ma il teatro è anche strictu sensu teatro di
giustizia, con l'uso soprattutto del processo giudiziario, preso in
toto o pro parte come sperimentano da tempo Francione e Di Majo.
La pièce di
Durrenmatt è un processo parziale naturalmente in quanto l’azione
giudiziaria viene presa in un contesto più ampio e dilatata nella sua
seriosità fino al grottesco vista la materia del contendere: l’affitto
dell’ombra di un ciuccio.
Se l’assurdo
è la chiave del teatro moderno, quest’opera di Durrenmatt rende onore al
muso dei soloni che con la toga si lanciano nella soluzione dei casi più
inverosimili e inutili, mentre il mondo sprofonda nella guerra e nel
caos.