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EMOZIONI. E IO TOCCO!
Emozioni è uno spettacolo che tiene fede al titolo creando un’avalanche di emozioni. Lo spettacolo, sapientemente composto e diretto da Vito Cesare, nasce dal connubio di artisti dal grande talento che hanno deciso di mettere in comune le proprie capacità estetiche, creando una miscela di musica e teatro della tradizione napoletana. Con Vito operano l’eclettico musicattore Claudio Lardo e l’eccellente baritono Carmine Monaco con il di lui figlio, Valerio, che da ragazzino servo di scena si rivela poi bravissimo cantante pronto a seguire le orme del padre. La compagnia viene dalla Campania e mostra l’abnegazione degli Artisti che si pongono sul carro di Tespi e vengono nella capitale a rappresentare la loro opera malgrado la consapevolezza del rischio di un pubblico romano disperso tra tanti teatri, attività ludiche, pigrizie ataviche. Coraggio che si allea all’arte avente un’unica molla: la passione per la bellezza. Lo spettacolo rivela subito la sua meraviglia con l’apertura del sipario che mostra abiti di scena e maschere disseminati con equilibrio e gusto su manichini, mura, armadi, bauli. Un bel pianoforte bianco, ben falsificato maschera una pianola. Si parte. Un vero percorso teatrale che rende sapiente e garbato omaggio alla grande tradizione della canzone e del teatro napoletani, attraverso interpreti, parolieri e poeti come Caruso, Totò, Eduardo, Viviani, Di Giacomo e tanti altri, in cui gli artisti raccontano la bellezza della musicalità partenopea, del teatro, della rivista e del varietà. Lo spettacolo abbraccia un repertorio musicale che va da fine ottocento all’immediato secondo dopoguerra. L’amore, le passioni, le contraddizioni, le manie, gli stereotipi, la vita vissuta e raccontata di Napoli sono parte integrante del racconto. I personaggi si susseguono con un ritmo incalzante rivelando il lato ora drammatico ora grottesco e comico. Lo scansafatiche parla di Diogene e Platone, il guappo di cartone impagliettato sembra dirigere lo spettacolo dal pubblico. Appena di il tempo di rifiatare ed ecco un implausibile e comicissimo duetto alla napoletana riecheggiante Cyrano di Bergerac, probabilmente in omaggio al nome del teatro ospitante. Non mancano situazioni drammatiche come “Lassamme fa a Dio” di Salvatore Di Giacomo, e la parentesi dolorosa dell’emigrazione raccontata da A. Ghirelli nella “Ballata dell’emigrante”. Insomma uno spettacolo bello, completo, a 360 gradi che è riuscito a trasmettere integralmente la cultura teatrale napoletana fatta di drammi e comicità creando una ridda piacevolissima di emozioni. Emozioni. Per chiudere con una parafrasi da Cyrano: “E io la tocco!”
Astrid Agius & Gennaro Francione
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Copyright ANTIARTE2000 (anno 1999).
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